Comuzzo: "La perdita di mia madre è stata un colpo difficile da superare. Italiano è stato coraggioso a mettermi in campo. Mi ispiro a Chiellini e Van Dijk"
E' stato un 2023 indimenticabile, in tanti sensi, per il difensore della Fiorentina, Pietro Comuzzo.
La perdita della madre
“A inizio anno ho avuto la perdita di mia mamma - ha detto il giocatore a Gianlucadimarzio.com - È stato difficile, ma l’ho superata grazie alla mia famiglia: siamo rimasti uniti e siamo riusciti a essere forti come avrebbe voluto lei per andare avanti. Poi mi sono tolto qualche soddisfazione, perché ho iniziato a giocare in Primavera, ho giocato due finali sia in Coppa che in campionato, anche se non sono andate come volevo. E ora è iniziato il percorso con la Prima Squadra. Tanti alti e bassi, ma l’importante quando succedono queste cose è farsi forza, anche quando sembra che non ci sia, e andare avanti".
La prima volta in A
Poi c'è stato l'esordio in Serie A, al Maradona contro il Napoli: “Quando Italiano mi ha detto di prepararmi, mi sono alzato e mi sono scaldato per 30 secondi. Non ho avuto neanche il tempo di capire cosa stava accadendo. Sono entrato in quei 7-8 minuti e siamo riusciti anche a segnare il terzo gol. Lì per lì non ci pensavo, dopo ho realizzato cosa significa esordire al Maradona con 60mila persone. Non è cosa da poco, un’emozione unica”.
Gli inizi e la sua carriera
"A trasmettermi questa passione è stato mio padre - continua Comuzzo - che faceva il portiere, anche se non a livelli eccezionali. È stato lui ad avvicinarmi a questo sport a 5 anni. All’inizio volevo fare il portiere come lui, poi sono diventato un difensore. Poi ho fatto il percorso anche con mio fratello e giocare a calcio è diventato ancora più bello di quanto non lo fosse già. Ci sfidavamo più volte, dal giardino al campetto e ci marcavamo a vicenda: è stato bello perché siamo andati insieme alla Fiorentina, ma poi le nostre strade si sono divise”.
Modelli
Quanto ai giocatori presi a modello, il difensore viola dice: “Mi ispiro a Chiellini, non solo come giocatore, ma anche come persona. Magari ora anche Van Dijk come difensore moderno. Credo di dover migliorare in ogni aspetto. Dal punto di vista tecnico e difensivo, io mi reputo un giocatore abbastanza completo, ma che non eccelle in nessuna caratteristica. Devo migliorare a 360 gradi”.
E infine: “Alla Fiorentina spero di riuscire a trovare sempre più spazio con Italiano, che ringrazio: è stato coraggioso a mettermi in campo, ma avrà visto anche l’attenzione e l’impegno che ci metto negli allenamenti”.