Comuzzo: "La perdita di mia madre è stata un colpo difficile da superare. Italiano è stato coraggioso a mettermi in campo. Mi ispiro a Chiellini e Van Dijk"
![Pietro Comuzzo. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com](https://slyvi-tstorage.fra1.cdn.digitaloceanspaces.com/l55653056712_tml1252706465537_21039961301_1692625492108160.jpg)
E' stato un 2023 indimenticabile, in tanti sensi, per il difensore della Fiorentina, Pietro Comuzzo.
La perdita della madre
“A inizio anno ho avuto la perdita di mia mamma - ha detto il giocatore a Gianlucadimarzio.com - È stato difficile, ma l’ho superata grazie alla mia famiglia: siamo rimasti uniti e siamo riusciti a essere forti come avrebbe voluto lei per andare avanti. Poi mi sono tolto qualche soddisfazione, perché ho iniziato a giocare in Primavera, ho giocato due finali sia in Coppa che in campionato, anche se non sono andate come volevo. E ora è iniziato il percorso con la Prima Squadra. Tanti alti e bassi, ma l’importante quando succedono queste cose è farsi forza, anche quando sembra che non ci sia, e andare avanti".
La prima volta in A
Poi c'è stato l'esordio in Serie A, al Maradona contro il Napoli: “Quando Italiano mi ha detto di prepararmi, mi sono alzato e mi sono scaldato per 30 secondi. Non ho avuto neanche il tempo di capire cosa stava accadendo. Sono entrato in quei 7-8 minuti e siamo riusciti anche a segnare il terzo gol. Lì per lì non ci pensavo, dopo ho realizzato cosa significa esordire al Maradona con 60mila persone. Non è cosa da poco, un’emozione unica”.
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Gli inizi e la sua carriera
"A trasmettermi questa passione è stato mio padre - continua Comuzzo - che faceva il portiere, anche se non a livelli eccezionali. È stato lui ad avvicinarmi a questo sport a 5 anni. All’inizio volevo fare il portiere come lui, poi sono diventato un difensore. Poi ho fatto il percorso anche con mio fratello e giocare a calcio è diventato ancora più bello di quanto non lo fosse già. Ci sfidavamo più volte, dal giardino al campetto e ci marcavamo a vicenda: è stato bello perché siamo andati insieme alla Fiorentina, ma poi le nostre strade si sono divise”.
Modelli
Quanto ai giocatori presi a modello, il difensore viola dice: “Mi ispiro a Chiellini, non solo come giocatore, ma anche come persona. Magari ora anche Van Dijk come difensore moderno. Credo di dover migliorare in ogni aspetto. Dal punto di vista tecnico e difensivo, io mi reputo un giocatore abbastanza completo, ma che non eccelle in nessuna caratteristica. Devo migliorare a 360 gradi”.
E infine: “Alla Fiorentina spero di riuscire a trovare sempre più spazio con Italiano, che ringrazio: è stato coraggioso a mettermi in campo, ma avrà visto anche l’attenzione e l’impegno che ci metto negli allenamenti”.