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Il tempo dei ricchi presidenti tifosi è ormai finito da tempo. Quei presidenti volevano risparmiare, ma non potevano negare ai tifosi il campione dei sogni, quindi spendevano oltre le loro possibilità. Facevano tutti così. Qualche anno fa gli stessi presidenti, per evitare la bancarotta, chiesero allora all’Uefa una serie di regole per evitare spese pazze, procurandosi l’alibi ideale: "Cari tifosi, noi compreremmo anche Messi e Ronaldo, ma l’Uefa non ce lo permette…”. Ma cosa ha prodotto la gestione economica del Fair Play nel calcio? L’edizione odierna de la Gazzetta dello Sport ha cercato di fare il punto della situazione, con un occhio di riguardo alle squadre della nostra Serie A.

La Uefa prepara le prime sanzioni: stangate in arrivo

Secondo il quotidiano in questi anni il Fair Play - con i suoi limiti, errori e pure alcuni favoritismi - ha di fatto salvato il calcio. E adesso, che siamo nella sua quarta fase di attuazione, arrivano anche le prime sanzioni: sono infatti attese le prime decisioni nei mesi tra Febbraio e Maggio. E la situazione delle italiane è tutt’altro che critica, come molti vorrebbero far passare: la buona notizia è che le prime sentenze del’Uefa non sembrano riguardare le squadre italiane. Una soltanto ha i conti in vera sofferenza: la Roma. Un’altra dovrà sistemarli, ma ha cominciato: la Juve. Le altre stanno tutte bene. Siamo lontani anni luce dai tempi in cui non beccavamo palla nelle coppe ed eravamo “protagonisti” del Fair Play: il Milan al Tas, la Juve fuori dall’Europa, l’Inter dei debiti enormi, la Roma costretta a un complicato settlement. 

I parametri da seguire sono ormai chiari

Il Fair Play finanziario è entrato nella quarta fase, indispensabile dopo gli anni della pandemia potenzialmente devastanti. Lo slogan non è "spendi quanto incassi" ma "spendi quanto puoi permetterti". In sintesi, il nuovo sistema si articola in quattro punti. 1) Lotta ai debiti, da pagare entro 90 giorni, con sanzioni immediate per chi sgarra. 2) Deficit triennale massimo di 60 milioni. 3) Spesa per stipendi, commissioni degli agenti e mercato fino al 70 per cento dei ricavi: un “salary cap” globale, perché quello per gli stipendi in Europa non è legale. 4) Sanzioni progressive in base alle violazioni e predefinite: i club sanno già a cosa vanno incontro. 

La Fiorentina di Commisso tra le più virtuose

Lazio, Fiorentina, Napoli, Atalanta e Bologna sono più che virtuose: conti a posto, spese nei limiti, entrate che migliorano grazie anche alle coppe. Il Napoli dovrà compensare quest’anno senza Europa, ma difficilmente resterà fuori il prossimo. Bene anche il Milan: sta rispettando alla grande i parametri del settlement con l’Uefa, i costi sono stati tagliati, le entrate aumentano, presto il club di Jerry Cardinale sarà libero da pensieri. “Guarita” anche l’Inter dopo il passaggio a Oaktree.

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