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Non so se ci sono precedenti avvenuti in altri stadi, ma il Franchi illuminato dalla luce di migliaia di cellulari, era accaduto solo in occasione di qualche concerto particolarmente coinvolgente. Invece, dopo il raddoppio della Fiorentina sul Milan, sabato scorso, la notte viola è stata illuminata, oltre che dai gol di Gonzalez e Jovic, dai cellulari dei tifosi.

Una sorta di ola luminescente che è partita dalla Curva Fiesole e si è diffusa in un battibaleno in tutto lo stadio strapieno: quasi a riflettere il cielo stellato. Uno scenario unico per una partita di calcio. La dimostrazione di quanto la tifoseria viola sia attaccata visceralmente alla squadra.

Certo, se i risultati non arrivano, a Firenze non si lesinano critiche, ma non cala l’amore per la squadra ed è sufficiente, dopo tante magre prestazioni, una partita tosta, vibrante, ben giocata, per riaccendere la passione e la voglia di festeggiare.

Confido che l’unicità dello spettacolo non sia sfuggita al presidente Commisso. Fosse accaduto a Milano, i giornali, che non hanno dato molto risalto alla luminescente scenografia, avrebbero sicuramente scomodato Vecchioni e la sua “Luci a San Siro”. Qui, parafrasando la “Firenze sogna” di Spadaro, potremmo dire “Sul Franchi in cemento si specchia il firmamento”. Oppure, ispirandosi a Gino Paoli, “Il cielo…in uno stadio”. Caro presidente, anche questa è Firenze.

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