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La sosta per le Nazionali interrompe l’ottimo momento della Fiorentina, che dopo un mese impeccabile si prepara ad affrontare un aprile di fuoco. Per parlare della situazione in casa gigliata, Fiorentinanews.com ha contattato Alberto Malusci, ex calciatore (tra le altre) della Viola.

Il cambio di passo della Fiorentina è più una sorpresa o un ritorno alla normalità? Quale versione della squadra racconta il suo vero valore?

"Direi questa attuale. Anche perché stavamo crescendo a livello fisico prima del Mondiale, ma dopo abbiamo ripreso a rilento con risultati piuttosto altalenanti e negativi. Non c'è assolutamente nulla di cui stupirsi da questa ripresa. La cosa importante del bel momento è che tutti hanno trovato una condizione fisica ottimale; i risultati che vediamo in campo sono nettamente migliorati grazie a questo fattore. Italiano fa fatica a trovare una formazione tipo proprio perché ci sono tanti uomini in condizione che mettono in difficoltà il mister".

Crede che la Fiorentina possa regalarsi un trofeo in questi ultimi mesi? O magari addirittura due…

"Me lo auguro, fortemente. Sarebbe il coronamento di una stagione difficile e imprevedibile. La squadra non era abituata a giocare su tre fronti e ha dovuto fare parecchi sacrifici. Un trofeo sarebbe un sogno anche per la città e per la tifoseria, che tornerebbe a gioire dopo tanto tempo. Più fattibile Coppa Italia o Conference League? Bella domanda. Le partite si affrontano in modo diverso nelle coppe, non si deve mai dare nulla per scontato. In entrambi i casi la Viola affronterà avversari alla portata, semmai in Conference il percorso è un po' più lungo. Ma perché non sognare un trofeo? Io ci credo, ma non so dire in quale dei due confido di più".

Se la Viola non riuscisse ad arricchire la propria bacheca, come valuterebbe la sua stagione?

"Sarebbe da considerare comunque un'annata di crescita; credo che molti avrebbero messo la firma per essere così competitivi a fine marzo. D'altro canto, crescere significa (in assenza di trofei) arrivare almeno nelle prime sette e dare continuità all'Europa".

Tra i calciatori maggiormente cresciuti nell’ultimo periodo, c’è sicuramente Cabral. È lui l’attaccante giusto per il futuro?

"Sono sincero, la Fiorentina deve far fronte al rendimento discontinuo delle punte investendo su un attaccante di livello anche superiore rispetto a Cabral. Cioè, può assolutamente stare nella rosa, però a mio parere ci vuole un altro centravanti di spicco. Se sono stati spesi 20 milioni di € per Dodô e 27 milioni per Gonzalez, mi aspetto un sacrificio importante da parte della società anche davanti. Jovic? Tecnicamente è fortissimo, ma a livello di collettività fa fatica. Non lo vedi mai battagliare o essere in sintonia con gli altri".

Capitolo difensori centrali: la Fiorentina ha tre giocatori forti che si giocano due posti. Qual è, secondo lei, la coppia migliore?

"Molto complicato scegliere tra i tre nella loro forma migliore. Hanno fatto bene anche Quarta e Igor in coppia, ma si sente sempre la presenza di Milenkovic. Ripeto, sono tre centrali molto diversi tra loro e con ottime caratteristiche. Vedo bene l'argentino sul centrodestra della difesa per far ripartire l'azione, mentre il serbo ha grande stazza fisica ed è forte di testa e nell'uno contro uno. Igor può fare entrambe le fasi. Come coppia, comunque, scelgo Quarta e Milenkovic".


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