"Non mi stupirei se in futuro Spalletti chiamasse Ranieri. Dodà non è quello che la gente crede, Kuouame fondamentale per Italiano"
Questo pomeriggio il giornalista de La Nazione Giampaolo Marchini, durante un collegamento a Radio Bruno, ha avuto modo di fare il punto della situazione in casa Fiorentina e di valutare l’avvio di campionato di alcuni singoli. Queste le sue dichiarazioni:
“Parlando di Nazionale sarei contento se Spalletti scegliesse di dare una possibilità a Luca Ranieri della Fiorentina: magari nelle prossime convocazioni, se il giocatore dovesse continuare con questo rendimento in campo, vederlo entrare in lista potrebbe non essere un’eresia. Sta dimostrando di avere un ottimo valore. Solo lo scorso anno era considerato un vero e proprio esubero ma con il lavoro sul campo e, effettivamente, anche qualche infortunio di troppo durante l’anno è riuscita conquistarsi la fiducia di Italiano. La sosta adesso è un tocca sana per la squadra: benché ormai la Fiorentina da qualche anno sia abituata a dover partire forte, mai come quest’anno la pausa delle nazionali arriva nel momento giusto. Dopo la batosta di Milano serviva allentare la pressione”
Si è poi soffermato sull’avvio di stagione di alcuni singoli dello scacchiere di Vincenzo Italiano: “Forse non abbiamo la giusta percezione di quello che è Dodò: il brasiliano sembra piccole ed esile, ma fisicamente è veramente massiccio. Anche per questo motivo sono convinto che gli serva tempo per trovare la giusta forma, e la stessa cosa vale per Nzola. Serve pazienza con questo tipo di giocatori. Kouamè? Italiano ha sempre sottolineato l’importanza che l’ivoriano ha per lui e per i movimenti della sua squadra. E’ un tipo di giocatore molto duttile, che nonostante a volte pecchi di precisione non molla mai. Si adatta bene alle richieste del tecnico, dando garanzie in fase di copertura e oltre che essere molto abile in contropiede. Fosse più concreto sarebbe un giocatore top. Anche quest’estate la Fiorentina lo ha difeso dalle tante offerte di mercato, è chiaro che sia al centro del progetto. Sottil? Calcisticamente giovane, ha avuto mille problemi fisici e ha sempre dato l'impressione di poter incidere senza riuscirsi. Questo è il crocevia della carriera: o esplode o sennò la sua crescita si ferma qui”.
Ha poi concluso parlando dell’attacco: “Speravamo di non dover avere più pazienza e invece dobbiamo ancora aspettar. Un tridente offensivo con Nzola, Nico e Beltran sarebbe una bella idea”.