La prova dei Violazzurri: Biraghi parte in sordina ma poi...si trasforma. Chiesa è il solito, anche se gli manca l'ultimo step
Nell'ennesimo pareggio della nazionale di Mancini ieri sera contro l'Ucraina, hanno trovato ampio spazio i due Violazzurri Federico Chiesa e Cristiano Biraghi. Il primo ha giocato per l'intero arco del match, mentre il terzino è uscito solamente all'86' per far spazio all'idolo di casa Criscito (il match si è disputata a Marassi).
Per quanto riguarda la prestazione di Biraghi, il terzino viola è partito decisamente in sordina nonostante la licenza offensiva concessa da Mancini. Tante sgroppate sull'out di sinistra ma poca concretezza, figlia forse anche dell'assenza di un centravanti di ruolo da ricercare costantemente con i cross. Ma Biraghi è un diesel e sale col passare dei minuti, entrando sempre più nel vivo del gioco.
Buona anche la prestazione di Federico Chiesa. A metà primo tempo per un eccesso di egoismo manda su tutte le furie Insigne che reclamava il passaggio; il giovane talento viola però ha preferito la conclusione, successivamente deviata dalla retroguardia ucraina. Strappi, accelerazioni e tanta generosità. Anche se come ha spiegato Mancini, gli manca un ultimo step: la voglia del gol.