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Mandragora Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Il titolo ha un intento volutamente provocatorio (e il preambolo si ritiene doveroso, ndr). Rolando - per alcuni tifosi, ormai Ronaldo - Mandragora è in una forma mirabilis che sembra non aver fine. Il centrocampista campano, arrivato a quota 8 centri in tutte le competizioni, di cui 3 in Serie A ma tutti segnati nell'ultimo periodo. E in Conference (il Betis è avvisato) l'ex Juventus viene da tre reti consecutive, fra cui anche un rigore trasformato in Slovenia. Palladino aveva acconsentito a farlo andare dal dischetto anche a Milano contro l'Inter, l'unica marcatura “inutile” - ai fini del risultato finale - della sua stagione.

Mandragora Fiorentina
Rolando Mandragora, centrocampista della Fiorentina. Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Uno dei pochi superstiti della vecchia gestione

Un'annata partita a rilento, con un infortunio al ginocchio che lo aveva fermato ad ottobre. Ma soprattutto, all'inizio era finito nella lista degli “epurati” (insieme all'ex capitano Biraghi e a Martinez Quarta) del nuovo allenatore: Mandragora non aveva più il ‘posto fisso’ come invece accadeva con Italiano. Con la scelta di passare a tre a centrocampo, la (sua) svolta - agevolata anche dai problemi fisici di Adli. Con Cataldi davanti alla difesa e Fagioli tra le linee, il classe ‘97 ha potuto spaziare dove preferisce: una mezzala senza dimora fissa che finisce per ritrovarsi spesso nell’area di rigore avversaria. E se inizia a segnare come un centravanti…

Nuova vita al centrocampo

Il gol - in rovesciata! - contro l'Empoli potrebbe (già) essere il punto più alto di tutta la sua carriera. Lo ha detto lui stesso, nel post partita di Celje, commuovendosi: “Quando iniziavo a fare bene, sono sempre arrivati gli infortuni a frenarmi. Stavolta, spero che non vada nello stesso modo”. E, facendo tutti gli scongiuri del caso, sta andando proprio così. La Fiorentina adesso ha un vero jolly in mezzo al campo, un giocatore con una dote balistica notevole, in grado di colpire con efficacia le difese avversarie. Ma torniamo, in chiusura, al titolo. Chiudendo l'elogio (doveroso) per il numero 8 non si vuol certo screditare l'ottimo lavoro svolto finora da Fagioli, calciatore indispensabile per la squadra di Palladino. Tuttavia, proprio il tecnico ex Monza ha dimostrato che, nonostante avesse avuto la febbre in settimana, un turno di riposo al ‘44’ ci poteva stare. E così, è tornato al sorriso pure Adli. Insomma, a Siviglia la Fiorentina ci va forte del suo centrocampo. 

Mandragora: "Ho fatto un bel gol, ma sono più contento che abbia segnato Adli. Siamo una famiglia e..."
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