Se in attacco se ne può fare anche a meno, in porta un intervento è più che necessario. Soprattutto in vista di quel fatidico 28 luglio...
Con gli arrivi di Sabiri, Parisi e Arthur, il mercato della Fiorentina non si può dire che sia partito a rilento. Alcuni upgrade ci sono stati e non è detto che altri non possano arrivare nei prossimi giorni. E a proposito di giorni, si avvicina anche il momento della fatidica sentenza della Uefa per la Conference. Annunciata da Vincenzo Italiano in persona per il 28 luglio.
Fra poche ore, infatti, sapremo - finalmente - qualcosa in più sul destino della Fiorentina. Specie se dovrà competere su tre fronti anche nella prossima stagione. Ma dato che le sensazioni vedono più viola che bianconero in Europa, urge velocemente un intervento fra i pali. Sì, perché se in attacco la situazione (con Cabral, Jovic, ma mettiamoci pure l’esperienza internazionale di Kokorin) potrebbe rimanere anche così com’è, lo stesso non si può dire per la porta.
In caso di partecipazione alla prossima Conference League, la Fiorentina non potrebbe permettersi di presentarsi con la coppia Terracciano-Cerofolini (con un Martinelli ancora troppo acerbo per simili palcoscenici). Per nessuna ragione al mondo. Un portiere serve come il pane a questa squadra e anche se i profili di Audero, Falcone e Montipò non scaldano gli animi dei tifosi, un innesto in quel reparto risulta più che necessario.
Terracciano ha già fornito il suo massimo contributo ed è dunque possibile immaginare che più di così non possa rendere. Cerofolini, invece, vanta pochissime presenze in Serie A e nessun tipo di esperienza in Europa: il suo impiego come ‘secondo’ sarebbe una follia. Quasi a voler affermare di avere minori ambizioni rispetto alla scorsa stagione, in cui - nonostante tutto - era stato ingaggiato uno come Gollini. Che poi, è andata come è andata, ma almeno la dirigenza ci aveva provato.