Le montagne russe di Origi: il Mondiale a 19 anni, il gol in finale di Champions e poi il dimenticatoio
Imporsi al Liverpool non è sicuramente facile, Divock Origi ci è riuscito solo in parte pur segnando almeno tre dei gol più importanti della storia recente dei Reds: quelli decisivi per la conquista della Champions League del 2019. Prima la doppietta nella gara di ritorno con il Barcellona, in quel clamoroso 4-0 di Anfield, e poi la seconda delle due segnate in finale contro il Tottenham.
Riavvolgendo il nastro invece, il nome di Origi gira un po' per tutta Europa da quando l'attaccante aveva 19 anni e venne convocato per i Mondiali 2014, in sostituzione di Benteke. Il giovane belga aveva lasciato il suo paese a 15 anni, scoperto dal Lille che da quella parti aveva trovato anche Hazard. Il tempo per maturare tre stagioni in Ligue 1 e nel 2015 ecco il salto al Liverpool che lo pagò circa 12 milioni. In Inghilterra Origi si è imposto a tratti, segnando un po' in tutte le competizioni ma mai grandi quantità di reti. Nel mezzo anche un prestito al Wolfsburg ma il suo record di marcature in campionato restano le 8 segnate nell'ultimo anno al Lille.
In questa stagione però, Klopp sembra averlo perso proprio di vista dato che in Premier è sceso in campo solo in 2 occasioni, per un totale di 7 minuti, con 3 apparizioni da titolare in Champions e altre 2 in Coppa di Lega. Una carriera un po' sulle montagne russe fin qui per l'attaccante belga, grande protagonista ma anche ultima ruota del carro, se pur di un top club. E vista l'età ancora verde, forse per una realtà come la Fiorentina potrebbe essere una scommessa a dir poco interessante.