​​

Quindici gol in una settimana non sono roba da tutti. E sì, ogni tanto, anche noi dobbiamo toglierci qualche soddisfazione. Perché se il rendimento di Kean, invece che in maglia viola, lo stava avendo in una “big” come il Milan era già ‘il futuro centravanti della Nazionale italiana’; perché se Bove giocava così anche a Roma non sarebbe stato ceduto come uno ”scarto", come detto in qua e là da molti. E tante altre di queste futili considerazioni. 

Ma la realtà è che la Fiorentina, dopo la sosta di ottobre, sta vivendo un momento d'oro. Che quella ‘doppietta’ di parate su rigore di De Gea ha dato un entusiasmo che non si percepiva da tempo. E da lì, da Lecce alla Roma, sono stati segnati QUINDICI gol in una settimana: 6 ai pugliesi, senza subirne nemmeno uno, quattro al San Gallo (con le seconde linee, questo va sottolineato) e cinque alla Roma del difensivista Juric, con Mancini e Hummels in campo.

Kean leader dell'attacco 

Un attacco che è ovviamente capeggiato da Moise Kean, già leader offensivo del 4-2-3-1 di Palladino. Il primo gol è un saggio da centravanti: tacco laterale per Beltran a controllare un passaggio uscito troppo forte dai piedi di Bove, successivo stop a seguire a dribblare N'Dicka e a chiudere un ampio uno-due con l'argentino e infine diagonale imparabile per qualunque portiere sulla faccia della terra. Il secondo, poi, da attaccante puro: tap-in a porta vuota facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto. Oltre a Kean, però, ci sono state anche le due reti di Beltran a Lecce e il rigore alla Roma: freddissimo nel battere Svilar, calciando un rigore pesantissimo come quello a Bruges. E così l'assenza di Gudmundsson non si fa sentire troppo.

Una cooperativa del gol

Ma il quindici è merito anche di Ikone. Non dimentichiamoci subito della doppietta in Svizzera: Jorko è stato glaciale, come piace a lui, nel segnare due reti da attaccante, anche se ha sbagliato il gol della tripletta. E poi anche Cataldi a Lecce, un'altra doppietta, insieme a quella di Colpani, che lascia ben sperare anche per il reparto di centrocampo. Un ‘15’ insomma che finalmente consegna un'identità un pochino più definita alla Fiorentina di Palladino. Cinismo, velocità, gioco sulle fasce: così anche Bove va in rete e Gosens ci va vicino (parata di Svilar dopo assist di Sottil, ndr). Trovatela un'altra squadra in Europa che ne abbia fatti quindici in tre partite così ravvicinate: un record di cui Palladino può andare fiero, ma anche un punto di partenza per le prossime sfide. A Genova e Torino le reti non dovranno mancare: Kean ha il ‘piedino caldo’ e il gioco di squadra sta beneficiando a tutti gli attaccanti e non solo. Anche Martinez Quarta, quando ne ha avuto l'opportunità, si è fatto subito sentire.

Pardo: "La Fiorentina sta vivendo una crescita fisiologica molto bella. Palladino? Ancora è in fase di assoluto rodaggio"
A Radio 24 ha parlato Pierluigi Pardo, sia per quanto riguarda la situazione della Fiorentina, sia per quanto riguarda l...

 


💬 Commenti (2)