Mourinho inaugura l'era della guerra psicologica contro gli arbitri: Mancini non ci sarebbe dovuto essere contro la Fiorentina. E ora che si fa?
Che la classe arbitrale in Italia lasci talvolta a desiderare, questo è un dato di fatto. Non per questo tutti i direttori di gara sono degli incompetenti e bisogna inaugurare nei loro confronti una guerra psicologica che potrebbe fare solo enormi danni. Lo abbiamo visto ieri sera, quando in campo c'erano Sassuolo e Roma.
La guerra psicologica
Una gara particolarmente sotto osservazione per le parole del tecnico giallorosso Mourinho prima del match nei confronti del giovane arbitro Marcenaro: “Mi preoccupa, lo abbiamo avuto tre volte come quarto uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una gara di questa livello. Domani Mancini verrà ammonito dopo 10 minuti e salterà la sfida con la Fiorentina, ma noi andremo avanti lo stesso con forza”.
Parole che hanno fatto rumore
Parole che hanno fatto inevitabilmente rumore, con la FIGC che ha aperto un fascicolo per quanto detto dal portoghese. L'arbitraggio di Marcenaro, al contrario di quanto pronosticato da Mourinho, è stato buono. Eccetto un cartellino giallo mancante. Indovinate per chi? Esatto, Mancini. Durante il match il difensore giallorosso, diffidato, è andato dritto contro Laurienté, disinteressandosi completamente del pallone. Giallo netto, ma Marcenaro si è riguardato dall'ammonirlo dopo le parole del mister romanista. E così il difensore giallorosso, super affezionato ai cartellini gialli, ci sarà regolarmente contro la Fiorentina. Non è un top player, ma è un titolare e contro la squadra di Italiano ci sarà. E non ci sarebbe dovuto essere in quanto squalificato.
Fermate Mourinho!
Possiamo capire le proteste a fine partita, dopo il match in conferenza stampa o ai media il mixed zone, ma una guerra psicologica preventiva è troppo. Che si fermi questa cosa una volta per tutte, prima che sia troppo tardi.