MONTELLA TORNA, MA A LUI NON E' STATA DATA ALCUNA GARANZIA, SOPRATTUTTO SU CHIESA. NON C'ERA TEMPO PER ASPETTARE DI FRANCESCO
Lo avevamo scritto qualche giorno fa, di Montella e Montella è stato. Perché era la prima idea, ed è rimasta quella. Una scelta arrivata dall’alto, da Diego Della Valle, che con Montella aveva fatto pace, dopo le minacce a suon di avvocati nei giorni dell’addio. D’altronde non c’era tempo per arrivare a Di Francesco, aspettare non avrebbe avuto senso. E poi l'ex giallorosso non sembrava così convinto. E Bigica, subito gettato nella mischia, non convinceva.
L’aeroplanino, invece, ha subito detto sì. Convinto da un bell’ingaggio (circa 1,5 miloni) e dalla sua voglia di rivincita dopo avventure difficili e complicate. Ma non parliamo di garanzie tecniche: a Montella non è stato assicurato niente, se non le solite cose, ovvero una buona squadra e la voglia di tornare in Europa. Ma non si è parlato del futuro di Chiesa, come non si è parlato del mercato estivo. Gli è stato chiesto: vuoi tornare a Firenze? E lui ha risposto sì. Certo, il rischio di compromettere tanti bei ricordi e anni stupendi c’è. Perché la Fiorentina di oggi è molto cambiata, in peggio. E il clima è decisamente più difficile.
C’è però curiosità nel vedere come andrà il Montella bis. Come andrà anche, caratterialmente, il rapporto tra il ‘nuovo’ allenatore viola e la proprietà. Montella, uno che non ha mai risparmiato ‘frecciatine’ e battute, resisterà in questa seconda versione? Vedremo.
Sicuramente, dal punto di vista tecnico, ci divertiremo un po’ di più. Il calcio di Montella a Firenze è stato il più bello visto negli ultimi dieci anni. Qualcosa, anzi tanto, cambierà tatticamente. Vincenzo ritroverà Muriel, allenato a Siviglia. Ottimo rapporto tra i due, al di là di qualche voce che non trova conferme.
E Pioli? Se ne è andato da signore. Delegittimato dopo quei comunicati così ingenerosi, nei confronti di un tecnico, ma soprattutto di un uomo che aveva dato tanto, forse tutto, a Firenze. Anche in momenti delicati, terribili, che nemmeno ci va di ricordare. Non parliamo di riconoscenza, ma sicuramente un po’ più di delicatezza sarebbe stata doverosa, o meglio opportuna. Meglio mandarlo via, che ridursi a simili comunicati. Ma, ormai, non ci sorprendiamo più. Come non ci sorprendiamo di una proprietà che riporta a Firenze un allenatore con il quale era andata praticamente per vie legali. Certo, lo diciamo sottovoce, Montella era la migliore scelta possibile. Anche se al suo posto ci avremmo pensato due volte, prima di tornare. Si prospettano mesi difficili. Il tifo, oggi più che mai, è sempre più schierato contro la proprietà. E contro una gestione che appare sempre più in balia delle onde, degli eventi.
Però, forse, Montella ha fatto il ragionamento che fece Mancini a suo tempo, con condizioni diverse. Giocarsi due partite, quelle di Coppa Italia, per provare ad entrare nella storia. Fino a quel punto, ai tempi, la Fiorentina la portò Terim. Oggi l’ha portata Pioli. Chissà che Montella non faccia il resto, come fece l’attuale ct azzurro. Imprese, sportive, che alle volte possono cambiare anche il destino dei singoli. Di tutto il resto ne parleremo. Come del futuro dirigenziale viola, che con la scelta di Montella sembra fatto fuori da ogni discorso futuro. Ha deciso la proprietà, questa volta. In estate sarà rivoluzione, in tutti i sensi e in tutti i settori. E ci saranno sorprese, che potrebbero riguardare anche i piani altissimi. Prima c’è da salvare una stagione e non sarà cosa facile.