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Avete presente il meme ‘Here we go again’ (“eccoci, ci siamo di nuovo”)? Proprio la situazione in cui verte la Fiorentina, ma anche i suoi tifosi, a poche ore dalla partenza per Atene. La capitale greca che ha segnato, de facto, l'ultimo ballo di Vincenzo Italiano sulla panchina gigliata. Stavolta non si tornerà all'OPAP Arena, teatro della disfatta, dell'umiliazione, della fine dei giochi dell'ultima Conference League. Tuttavia, sempre di squadra greca e di Atene si tratterà, dunque, per non lasciarci le penne, servirà la massima concentrazione.

“Eccoci di nuovo”

Sicuramente non quella mostrata dalla squadra in occasione del gol cestinato da Veiga del Lecce, che stava per arrivare dopo una clamorosa traversa sfondata da Beltran. Palladino ha solo in parte sistemato le cose con l'1-0 arrivato sui salentini, risultato maturato anche con il ritorno alla difesa a tre. Ma contro il Panathinaikos servirà molto di più. “Eccoci, ci siamo di nuovo” all'appuntamento europeo del giovedì, a quelle sfide che da sole valgono una stagione. In campionato ora la lotta per i posti che contano è serratissima, ecco che la Conference casca a fagiuolo. L'avversario è alla portata: non possono spaventare i tanti ex Serie A che non sono riusciti a sfondare in Italia. Ma il pericolo è un altro. 

Dove tutto non si muove

Il pericolo si chiama ‘ritmo’ ed è quello che ha fatto fuori Juventus e Atalanta dalle coppe europee (il Milan si è auto-eliminato, ndr). La Fiorentina di Palladino corre pochissimo. Spesso surclassata sul piano atletico - anche da formazioni sulla carta più deboli, come il Como - la squadra soffre particolarmente a centrocampo, dove la quadra non è stata ancora trovata dopo i nuovi arrivi di gennaio. Un problema che Palladino si è portato dietro prima con lo stop di Cataldi, poi con quello di Adli e infine con la “rassegnazione” alla linea (di mediana) a tre, disposta, per la prima volta dall'inizio, proprio con il Lecce. Riusciranno Mandragora, Cataldi e Ndour a farsi valere anche in Grecia? Il primo è squalificato per il campionato, il secondo è imprescindibile per intelligenza tattica, mentre il terzo posto potrebbe (finalmente?) essere occupato da Fagioli. L'ex Juve è partito soltanto una volta dal 1', schierato però da trequartista…

Il primo obiettivo 

La partita dunque si giocherà a centrocampo. Il reparto più titubante della Fiorentina da quando si è scomposto l'affiatato duo Cataldi-Adli. La difesa, almeno, è più solida ultimamente, con un Marì in gran spolvero con il Lecce e un Pongracic che ha panchinato l'ottimo Comuzzo. Insomma, il problema non sta lì. Sarà da capire, invece, l'attacco. Zaniolo e Beltran non funzionano insieme, senza Kean la Fiorentina è praticamente nulla là davanti. Recuperare il numero 20 diventa allora fondamentale per segnare almeno una rete ad Atene. Tutto si deciderà al Franchi il 13 marzo, ma non cadere in Grecia dev'essere il primo obiettivo della Fiorentina. Avete letto bene, NON PERDERE. Innanzitutto. E visto lo stato di salute della squadra di Palladino, forse, sarebbe già un grande traguardo. 

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