Dell'Olio Fiorentina

Commisso cerca la pace. Forse nel momento più complicato (anche se dimentichiamo i primi anni, sportivamente non facili con il rischio Serie B), dal punto di vista calcistico e umano. Gli anni che avanzano, la fatica che si fa sentire, la scomparsa del tuttofare e amico Barone. Insomma, non sono stati mesi facili per il presidente della Fiorentina

E da quando l’ex dg se ne è andato, in casa viola si è cercata una strada diversa. Meno muro contro muro, più diplomazia. Un’opera firmata Ferrari e Pradè, che ha portato anche alla ‘pace’ con La Gazzetta dello Sport, e ad un'intervista con il vecchio ‘nemico’, che fino a qualche mese fa sarebbe stata impossibile. 

Mano tesa dalla Fiorentina

Oggi la Fiorentina cerca di tendere la mano, cerca di abbassare la polemica, almeno su questo fronte. Probabilmente anche per convenienza, o forse anche perché ci si è accorti che la ‘guerra’ non paga. Un qualcosa che nel nostro piccolo suggerivavamo da tempo. A meno che tu non sia una proprietà talmente forte, talmente organizzata, talmente forte economicamente che puoi mettere tutti a tacere con gli acquisti e con i risultati. Non è così, e allora visto il vento che tira, meglio gestire tutto in una maniera diversa? Vedremo se sarà questa la strada. 

Il lavoro di Pradè

Ma al tifoso interessa da sempre il campo, il divertimento, i risultati. Commisso ha ancora una volta ribadito che vuole una Fiorentina migliore rispetto a quella dell’anno passato e che ritiene la rosa più forte. Chiaro che adesso passi tutto nelle mani di Palladino, che al momento non rischia, ma che non potrà sbagliare molto. Pradè dal canto suo ha fatto (quasi) tutto quello che gli era stato chiesto in un mercato complicatissimo. Ha in gran parte accontentato il suo allenatore, ha consegnato una squadra sullo stesso livello di quello dell’anno passato (almeno sulla carta) e ha ceduto i calciatori che più pesavano dal punto di vista dell’ingaggio, accontentando la proprietà. Cosa chiedergli di più? D’altronde, i ds, da sempre devono accontentare in primis le richieste del padrone. Soprattutto nel calcio di oggi dove uno più uno deve sempre fare due. 

Una retromarcia che piace

Basterà? L’allenatore scelto è stato giusto? Le operazioni fatte sono state davvero così oculate? Serve tempo per rispondere a queste domande. Sicuramente, questa rosa, aveva il dovere di battere Parma, Monza e Venezia. O almeno di fare figure migliori. Intanto Commisso è tornato, facendo pace con il quotidiano sportivo più importante d’Italia. Con tanti altri, non la farà, come sempre nella vita ...dipende chi sei e la posizione che hai. E’ normale così. Ma ci piace questa retromarcia, almeno dal punto di vista dialettico.

Criscitiello: "Commisso non ha paura a dire le verità, ma il Palazzo è più forte della guerra che sta combattendo da solo. Sognava una Fiorentina da scudetto ma ora..."
Il direttore di SportItalia, Michele Criscitiello, ha commentato l'intervista rilasciata dal presidente della Fiorentina...

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