Gosens: "Firenze è una città incredibile, un museo a cielo aperto. La parte migliore di carriera l'ho vissuta in Italia. Vi racconto perché vorrei diventare psicologo"

Ai canali della Lega Serie A, ha parlato il terzino della Fiorentina Robin Gosens. Il suo legame a Firenze, il suo passato, il suo presente, oltre alla sua volontà di diventare psicologo dopo la carriera da calciatore.
“La parola cultura è perfetta per Firenze, che è una città incredibile, un museo a cielo aperto che racconta il Rinascimento e che ti ricorda, tramite ogni luogo, quanto sia straordinaria l'Italia”.
L'intervista di Gosens si svolge al Museo Stibbert di Firenze: “In campo mi esprimo come le bellezze di questa stanza. Non dico di essere un guerriero, ma siamo una squadra e dobbiamo lavorare tutti insieme come facevano i cavalieri. Firenze è una delle capitali dell'architettura, piena di musei, di bellezze… E poi la cucina deliziosa: è tutto buonissimo. Il pane senza sale, l'olio, la bistecca e il Chianti. La parte migliore della mia carriera l'ho passata in Italia. L'Atalanta mi ha fatto crescere quando ero uno sconosciuto, poi ho avuto la possibilità di giocare in un club enorme come l'Inter, vincere titoli e costruire una mentalità vincente”.
E sulla psicologia: “Non sempre è tutto in discesa. Si affrontano alti e bassi che vanno saputi gestire e affrontati. Per questo quando smetterò voglio diventare psicologo: per aiutare le persone che hanno problemi simili ai miei. Molti soffrono la pressione, attacchi di panico e altro. Ne ho conosciuti tanti con questi problemi. Credo la forza sia quella di affrontarli e parlarne. L'anno scorso a Berlino ho vissuto una crisi mentale, anche la mia famiglia non si sentiva a casa, non solo sportivamente parlando. L'appello che faccio è che siamo esseri umani, non solo giocatori che devono funzionare alla perfezione. Questo va compreso”.