Benassi: "Io e Barone, ricordo benissimo quella volta che ci urlammo in faccia, la domanda che non gli ho mai fatto. Sogno ancora di finire la carriera con la Fiorentina"
Scaduto il contratto, la Fiorentina ha deciso di lasciare libero il centrocampista Marco Benassi. Il giocatore è stato intervistato da La Nazione. Al quotidiano fiorentino ha detto: “Ho un grande rimpianto: già da due anni la Fiorentina non mi voleva più, ma finchè ero lì dentro non ho mai trovato il momento giusto per riuscire a parlare con Barone e chiedergli quale fosse il motivo o se c’era qualcosa che non andava”.
“Continuerò sempre a sognare di poter tornare”
E poi: “Venerdì scorso ho incontrato Joe mentre riprendevo i miei figli dopo il loro allenamento al Viola Park, abbiamo parlato cinque minuti del più e del meno, in maniera molto amichevole. Dopo la conversazione mi dissi: la prossima volta che lo incontro, visto che il mio sogno è sempre stato quello di chiudere la carriera a Firenze perché sento mia questa città, gli parlo e gli chiedo cosa fosse successo in passato, non fosse altro per dare me me stesso una spiegazione. Quel giorno non potrà più arrivare, ma continuerò sempre a sognare di poter tornare nella Fiorentina”.
“Quella volta che ci urlammo in maniera accesa”
Il suo rapporto con l'ex dg non è stato sempre perfetto: “Ricordo benissimo quella volta che ci urlammo in maniera piuttosto accesa lo scorso gennaio. Ma per far capire che persona era Barone, il giorno dopo ci vedemmo al campo era come se non fosse successo niente, anzi mi chiese come stavano mia moglie e i miei figli”.
“Stringersi in un cerchio e tirare fuori qualcosa in più”
Infine: “L’unica maniera per rendere orgogliosi prima Davide e ora Joe è quella di stringersi in un cerchio strettissimo e tirare fuori ognuno qualcosa in più, portare avanti quelle che erano le sue idee,le sue volontà. Ai tempi di Astori facemmo così e ottenemmo una striscia di vittorie incredibili”.