"Vi vogliamo così"
Al termine della vittoria della Fiorentina sul Genoa, la Curva Fiesole - quest'anno in Ferrovia - ha fatto partire un coro che per molti sarà passato inosservato. “Vi vogliamo così”, il canto lanciato dal tifo organizzato, probabilmente inebriato da due successi consecutivi che non si vedevano da settimane. Ma “così” come precisamente?
Così, nei secondi tempi, non si può
Perché la squadra di Palladino non può, e non deve, continuare COSI'. Già con il Torino erano stati regalati due punti per una sciocchezza evitabilissima; già con la Lazio il doppio - quasi triplice, contato il palo di Gudmundsson - vantaggio era stato (quasi) vanificato, subendo passivamente tutto il secondo tempo e ora, pure contro una formazione nettamente inferiore, si è scelto di non-giocare la ripresa? E' forse una nuova moda quella di rinunciare ad attaccare quando si è passati in vantaggio?
C'è da sperare che non sia così, che Palladino non voglia vedere più secondi tempi del genere. C'è un problema, piuttosto evidente, nella Fiorentina attuale: ci si accontenta, si subisce in maniera passiva l'avversario, chiunque sia, rinunciando ad attaccare per paura di scomporsi nel mezzo e scoprirsi dietro. Il cambio Richardson-Comuzzo la dice lunga su questo aspetto.
Il cambio che fa riflettere
Togliere un centrocampista per un difensore, per difendere il risultato, è giustissimo… ma quando mancano 10, al massimo 15 minuti! Farlo al 56', subito dopo il gol che accorcia per l'avversario, fa pensare che l'allenatore abbia il timore - immediato - di subire la rimonta. E con tutto il rispetto per l'organizzatissimo Genoa di Vieira, una squadra come la Fiorentina, in casa, non può rinunciare ad attaccare per tutta l'ultima mezz'ora e oltre. Che segnale lascia l'allenatore ai suoi giocatori?
Non bisogna accontentarsi
Poi, naturalmente, alla fine arrivano i tre punti e tutto passa in sordina… Sì, come quella volta con il Cagliari, lo scorso dicembre, quando un 1-0 risicatissimo, e in bilico fino al novantesimo, passò per “la Fiorentina sta meglio, il peggio è passato”. Da lì, 2 punti in 6 partite in campionato.
Dunque NO, non vi vogliamo così. Non come quelli dal 31' in poi, quando la Viola ha subito il Genoa senza la forza di reagire, di superare la metà campo, tranne che in qualche, sporadica, occasione personale (vedi l'avanzata e il tiro finale strozzato di Dodo, parato da Leali). E' vero che Palladino non aveva grandi alternative in attacco, con Kouame già dell'Empoli, Colpani ancora out e un Sottil che, a quanto pare, è già stato rimesso in naftalina.
Menomale che Comuzzo c'è
E menomale che Comuzzo, tappandosi le orecchie, ha lasciato nello spogliatoio le voci di mercato e ha acchiappato qualunque pallone gli passasse vicino. Spendendo anche un utile giallo per spezzare il ritmo tambureggiante degli avversari. Alla fine, come si suol dire, tutto è bene quel che finisce bene. Ma insomma, così c'è il rischio di precipitare di nuovo nel burrone di dicembre e gennaio, quando la Fiorentina non era cinica quanto nelle ultime tre uscite, la difesa veniva penetrata come burro (come visto più e più volte anche dal Genoa) e si era perso quello spirito battagliero che invece abbiamo ammirato in Gosens domenica. Nessuno vuole essere Robin… ma nemmeno mosci come Richardson!