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Il soprintendente delle Belle Arti, Andrea Pessina, ha parlato a margine della mostra "Pier Luigi Nervi-Architettura Come Sfida".

Queste le sue parole: "Quando partì la questione dello stadio, ci parve la cosa più utile e intelligente da fare quella di far conoscere a Firenze e ai fiorentini chi era Pier Luigi Nervi. Una profonda manomissione o la demolizione dell'impianto sarebbe stato a nostro avviso un autentico delitto. Le decisioni del nostro Ministero confermano l'importanza dello stadio, adesso si apre la seconda parte del capitolo. Io ho già dato la mia disponibilità all'amministrazione di Firenze per questa seconda parte e per lavorare assieme. Sappiamo in che misura possiamo mettere le mani sul Franchi, adesso dobbiamo capire le esigenze e se la Fiorentina rimarrà a giocare in questo stadio. Siamo convinti che le possibilità per intervenire ci siano, siamo disposti a tutta una serie di concessioni dalla copertura ad una serie di altri interventi. Dobbiamo sederci al tavolo perché un abbandono del Franchi sarebbe una sconfitta per tutti. Auspichiamo che al suo interno si possa continuare a giocare a calcio e che vengano individuate altre funzioni che devono servire a mantenerlo in vita".

Continua così Pessina: "La forma di questi interventi è la grande sfida. Nervi è stato un grande personaggio non solo per le costruzioni fatte, ma anche per la loro bellezza. Dobbiamo raccogliere la sua eredità e proseguire in questo senso, ripensando l'aria di Campo di Marte. La disponibilità è totale, abbiamo a cuore lo stadio e la città di Firenze. Commisso? Io parlo con le carte, ci sono gli atti e mi si faccia vedere in quali di essi la Soprintendenza non è stata disponibile. Non eravamo disponibili a distruggere tutto, abbiamo fatto semplicemente il nostro dovere. Il Franchi è ancora fedele al progetto originario di Nervi, nonostante gli interventi che ci sono stati nel corso degli anni. Abbiamo dato la disponibilità ad avvicinare le curve: non si possono distruggere perché è un monumento protetto".


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