Un premio e poco altro: Martinelli si riaccomoda in panchina nonostante un Terracciano ormai "arrivato". Ben vengano gli insegnamenti di De Gea, ma la Fiorentina sta perdendo tempo
La presenza dal primo minuto di Tommaso Martinelli nella sfida contro il LASK sembrava il segnale di una svolta in casa Fiorentina. Sul campo del Vitoria Guimaraes, invece, è stato di nuovo Pietro Terracciano a difendere i pali viola. Graziato dall'avversario dopo una respinta rivedibile, forse poco reattivo sul gol dei portoghesi, attento su un tiro dalla distanza nella ripresa, ma non è questo il punto.
Un premio e poco altro
L'impressione è che l'esordio europeo di Martinelli sia stato un premio e poco altro per il classe 2006. Ormai lo abbiamo capito chiaramente: il portiere di coppa è Terracciano, e di certo la situazione non cambierà andando avanti nella competizione. Anzi, qualora dovesse esserci un avvicendamento tra i pali in Conference League, Palladino potrebbe semmai decidere di inserire De Gea per le partite più importanti.
Porte chiuse per Martinelli
Ad ogni modo, qualunque sarà lo scenario, la certezza è che di occasioni per Martinelli da qui in avanti ce ne saranno pochissime. Il giovane portiere viola ha più volte ribadito di stare bene a Firenze, e di essere rimasto soprattutto per imparare da De Gea. Un'ulteriore stagione che sicuramente gli permetterà di crescere ma, con un Terracciano ormai visibilmente “arrivato”, resta l'impressione che la Fiorentina stia perdendo tempo.