Chelsea permettendo, come si può non credere a un percorso in questa Conference? Ma stavolta la Fiorentina ha deciso le sue priorità e deve continuare così

Per ogni tifoso della Fiorentina, le parole “Conference League” sono ormai un trauma trascinato dietro da anni. Accolta con entusiasmo come ritorno in Europa dopo cinque stagioni, adesso la competizione è un tunnel da cui il club viola non è ancora uscito, rimanendo sempre allo stesso punto. Due finali perse che sono ferite ancora fresche, con una terza edizione consecutiva che però non può che lasciar pensare di poter ripetere il percorso.
Uno sguardo al tabellone. E allora vien da crederci
Questa è la settimana, almeno fino a giovedì prossimo, dei playoff da cui usciranno gli ottavi di finale. La Fiorentina, intanto, attende la sua prossima avversaria, con per altro curiosità verso la sfida tra Panathinaikos e Vikingur; occhio a un possibile sgambetto degli islandesi dopo il successo dell'andata. Guardare l'intero tabellone, in ogni caso, fa sorgere una domanda: come si può non credere (anche) in questa Conference? Certo, c'è il Chelsea che impone riflessioni più profonde. Ma nell'ipotesi di evitare gli inglesi fino all'inevitabile, appare un percorso tutt'altro che insormontabile per la squadra viola.
Ma stavolta le priorità sono altre. Ed è giusto così
E allora anche la Conference League è da considerare in questa seconda parte di stagione, da non dimenticare come opportunità. Ma con le dovute accortezze e con le priorità chiare, come la Fiorentina sta dimostrando di avere. Da Pradè a Dodô, in campionato la squadra vuole lottare per andare in Champions League e ci proverà fino all'ultimo: lo dicono le loro dichiarazioni. La classifica di Serie A, dunque, è la fonte principale della stagione viola. Priorità estremamente condivisibili, vista la concreta opportunità di compiere un salto di qualità che non dipenda dal sadico azzardo di una competizione a eliminazione diretta. Se la strategia adottata finora in Conference (crederci, ma dandole l'attenzione che merita) dovesse pur sempre funzionare, allora perché non provarci?