"Commisso e Barone hanno creato un clima familiare alla Fiorentina, questo dramma cambierà il rapporto tra la città e la proprietà viola. Il destino è cattivo con Firenze e la Fiorentina"
Il giornalista e tifoso della Fiorentina Marcello Mancini ha parlato a Lady Radio soffermandosi sulla delicatissima situazione di casa viola, con tutto il mondo gigliato che attende novità sulle condizioni di salute del dg viola Joe Barone, ricoverato in ospedale da domenica scorsa.
‘Mi viene da pensare che il destino sia cattivo con la Fiorentina: da Baretti ad Astori’
“C'è una città che attende e che soffre, al di là delle polemiche che ci possono essere state ho notato una massiccia e larga vicinanza a Joe Barone. Penso che il rapporto tra la proprietà e la città cambierà dopo questo dramma che stiamo vivendo. Barone è un personaggio che rappresenta e interpreta la passione che la città di Firenze ha per la Fiorentina. Mi viene da pensare che il destino sia così cattivo con la Fiorentina e Firenze, dalla morte di Mario Cecchi Gori, tornando indietro penso a Baretti, poi ad Astori, tanti brutti ricordi. Se c'è però una possibilità di riacciuffare la vita, il San Raffaele è il posto migliore per coltivare la speranza, sono i migliori”.
‘Commisso e Barone hanno creato un clima familiare alla Fiorentina’
“Il dolore ha unito tutti, mi sono piaciuti i tanti messaggi di sostegno anche dei tifosi, che non vedono l'ora di arrabbiarsi di nuovo con Barone e litigarci. Battute che dimostrano affetto e sentimento in momenti come questo. C'è chi come Biraghi e Milenkovic in casa viola ha già vissuto il dramma di Astori e sono ragazzi giovani; ho visto le facce sconvolte dei calciatori viola al San Raffaele domenica scorsa. Questo clima familiare che Commisso e Barone hanno creato va oltre il professionale e cementifica i rapporti. All'interno della Fiorentina c'è grande unità, ci sono valori sui quali si può costruire il futuro, umano e sportivo”.
“Barone è una figura anche controversa e divisiva, ha fatto discutere, non bisogna essere ipocriti anche se ora non è il momento di parlarne. Tuttavia l'impegno che ha messo un uomo che non si era mai visto fino a 5 anni fa, va sottolineato. È diventato un fiorentino a tutti gli effetti. La prima volta lo vidi in quel terribile Fiorentina-Genoa 0-0 e pensai che la partita non dovesse avergli fatto un bell'effetto. Si è stabilito a Firenze, una scelta di vita che l'ha legato indissolubilmente alla città, prendendone pregi e difetti”.