​​

Christian Riganò saluta i tifosi viola. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com
Christian Riganò saluta i tifosi viola. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com

“Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere: mi piace e ne vado orgoglioso”. Dai campi verdi a cazzuola e fiamma ossidrica: l'ex bomber della Fiorentina, Christian Riganò, è ritornato a fare quello che faceva prima di spiccare il volo come calciatore. 

“Avevo lasciato questo mestiere a tre quarti, nemmeno a metà - racconta il bomber al Corriere della Sera - Io sono questo: amo costruire e riparare le cose. Così, non avendo avuto chiamate per allenare sono tornato a fare il mio lavoro”.

Quanto alla sua avventura in viola spiega: “Ero al Taranto. Mi chiamò Giovanni Galli, chiedendomi di andare alla Fiorentina, che era finita in C2 dopo il fallimento di Cecchi Gori. Alla prima telefonata riattaccai, pensavo fosse uno scherzo. Ho guadagnato bene e ne sono felice. Nella mia intera carriera, però, ho incassato quanto molti giocatori di media fascia oggi guadagnano in due tre mesi. Così, poi, bisogna tornare a lavorare”. 

Riganò: "In una stagione da sessanta partite Jovic e Cabral hanno segnato troppo poco. Serve un attaccante vero, ma la Fiorentina deve spendere"
Chiamato in causa ai microfoni del Pentasport di RadioBruno, Christian Rigano, ex bomber della Fiorentina, ha detto la s...

💬 Commenti (5)