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All'interno del canale Youtube della Lega di Serie A quest'oggi è apparsa una lunga intervista all'attuale attaccante della Fiorentina, Nicolò Zaniolo

L’attaccante viola, arrivato a gennaio, si è detto entusiasta della nuova avventura e del lavoro con mister Palladino: “Mi sto trovando molto bene, è un bravissimo allenatore e una bravissima persona. Ora i risultati non stanno arrivando, ma il bello del calcio è che ogni domenica c’è l’opportunità di riscattarti. Speriamo di vincere presto. La Fiorentina sta facendo un grande campionato, le qualità di questo gruppo sono indiscutibili e non vediamo l’ora di dimostrarlo in campo”. 

“Tornare a Firenze è come tornare a casa. Adesso sono più maturo”

Ha anche aggiunto: “È come tornare a casa. Ho ritrovato persone che mi hanno visto crescere, che mi hanno preso quando ero un bambino. Sono tornato più maturo e sono rimasto impressionato da tutto ciò che c’è nella Fiorentina e da chi ci lavora. Quando andai via, feci scelte diverse, giuste o sbagliate, ma comunque scelte. Alla fine, è stata la mia fortuna andarmene, perché mi ha permesso di crescere sia come persona che come calciatore. Sono molto felice di quello che è stato e di quello che è oggi”. 

“Ecco dove mi trovo bene in campo: posso fare anche il falso nove”

Un focus anche sulla sua posizione in campo: “Posso giocare in tanti ruoli dal centrocampo in attacco, soprattutto nelle posizioni offensive. Sono nato come mezz’ala, poi mi hanno spostato più avanti e mi sono trovato bene. Il falso centravanti? È un ruolo che posso ricoprire, ma serve tempo per imparare i movimenti. L’attaccante è un ruolo complesso e ci devi lavorare tanto in settimana. Io sono disponibile a farlo”. 

“Voglio tornare piu forte di prima”

Ha parlato anche della sue caratteristiche: ”Il mio punto di forza è l’istinto, non sento troppo la pressione e riesco a essere più sciolto in certe situazioni. Il mio difetto? Sono un po’ troppo fumantino e a volte istintivo nelle scelte che faccio. Gli infortuni fanno parte della nostra professione, soprattutto quando giochi tante partite ravvicinate. Li ho avuti in un momento nel quale stavo facendo molto bene. Il primo l'ho preso come una sfida per tornare più forte ma il secondo non vi nascondo che è stata una bella batosta perché è arrivato a un mese dal rientro: non volevo operarmi e non sapevo proprio cosa fare. Mi sentivo perso. Poi con l'aiuto della mia famiglia sono riuscito ad andare avanti".

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