Un punto di vista diverso sul pareggio col Parma. E se quel punto alla fine fosse decisivo?

Stanchi e appannati. Dispiace ma ci sta, soprattutto quando si arriva ad un finale di stagione dove tutto o quasi è ancora in ballo. Ci voleva qualcosa di più da parte della Fiorentina, magari anche un episodio a favore che non è arrivato, una punizione, un'invenzione. Niente.
Rimane un punto
E allora rimane un punto che è sempre meglio di una sconfitta (banalissimo) ma anche più di un pizzico di amaro in bocca. La Fiorentina rimane ad un passo dalla semifinale di Conference e in piena lotta europea in campionato. Adesso, per forza di cose, andranno vinte per forza le prossime due, Cagliari e Empoli, sei punti per esserci fino alla fine.
Finché c'è De Gea c'è speranza
Finché De Gea resiste, la Fiorentina non perde. Vediamo il bicchiere mezzo pieno di questa situazione, sapendo che l’occasione era ghiotta, conoscendo bene i rischi di una Serie A dove ogni partita è in salita. Lo dimostra il campionato viola, splendido con le grandi, di grande difficoltà con le piccole. Ma guardando alla sconfitta del Bologna e al risultato del derby, diciamo che rimane ancora tutto aperto, tutto possibile.
Rotazione importantissima
Sarà importantissima la rotazione che farà la squadra e la freschezza mentale in queste settimane. Riassumendo: saranno importantissime le scelte di Palladino. Quella freschezza che è mancata contro il Parma ad una Fiorentina che è sembrata un po’ appesantita, sulle gambe. L’undici titolare ormai è questo, aspettando Gosens, Palladino ha trovato la ‘sua’ squadra dopo tanti cambiamenti. Adesso è il momento decisivo, i punti varranno doppio e non ci sarà più possibilità di sbagliare.
E se fosse decisivo?
E chissà che alla fine, quel punto contro il Parma, non possa diventare anche decisivo. Ottimismo, ci vuole ottimismo. Quando si capisce di non riuscire a vincere è giusto pensare a non perdere.