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Tu quoque Luciano (Spalletti) fili mi. La citazione ci sembra più che mai d'obbligo dopo quanto accaduto prima, durante e alla fine di Fiorentina-Napoli.

Se c'è uno che conosce bene Firenze, i fiorentini e il clima che avrebbe trovato al Franchi, è proprio il tecnico degli azzurri che avrà sicuramente passato una serata difficile, ma più o meno la stessa vissuta in tutti gli stadi di Italia in cui le tribune non sono affatto lontane dalle panchine.

Ci ha veramente sorpresi vedere quella sua reazione nel finale, quell'andare in tribuna a mettersi a cattivo muso contro un tifoso viola presente nel parterre di tribuna e quel discutere così animatamente e a lungo con lui. I grandi professionisti, e lui lo è, intendiamoci, solitamente riprendono la strada degli spogliatoi, volendo con un sorrisetto beffardo stampato in bocca, scendono le scale e azzerano tutto. E magari, come nel suo caso, fanno il giro a salutare chi, fino a un minuto prima, gli è stato ad inveire contro (perché tanto Spalletti qualcuno che era alle sue spalle lo conosceva sicuramente).

Fatta tutta questa chiosa e dato a Spallettone, quel che è di Spallettone, però non possiamo fare finta di nulla davanti a chi, meschino, gli ha lanciato una bottiglietta colpendolo in testa (fortunatamente era vuota, se fosse stata piena e più pesante, che cosa sarebbe successo?) o su chi ha cercato di colpirlo, mancandolo, con un ceffone. Sinceramente questa non è gente che può rappresentare i tifosi della Fiorentina in giro del mondo, semplicemente perché questi personaggi non sono degni di entrare in uno stadio di calcio, tanto più al Franchi.



Qui non c'entra la retorica, non c'entra il buonismo, ce ne freghiamo in questo caso del "perché in altre parti cosa succede?". Quando ci sono manifestazioni di chiara e comprovata maleducazione, si prende questa gente e la si accompagna da un'altra parte dicendole: "Questo non è posto per te, stattene a casa, perché noi non ti vogliamo". E questa speriamo sia la fine di questi due fenomeni che hanno rovinato una serata.


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