Che senso ha spaccarsi la testa ritornando a batterla contro un muro? Un rischio assurdo che Palladino deve evitare
C'è chi dice che cambiare opinione è sinonimo di intelligenza. Non è però sempre così.
Prendiamo il calcio ad esempio: perché uno dovrebbe cambiare quando le cose vanno per il verso giusto? Quando tutti i tasselli del mosaico si completano a vicenda?
Cambiare quando le cose non vanno
Cambiare si può, ma se vedi che il percorso preso non è quello giusto e se ti rendi conto che ti stai spaccando la testa sbattendola continuamente contro il muro (scusate il paragone truce, ma credo che renda bene l'idea).
Tutto questo preambolo per arrivare all'attualità di casa Fiorentina e al tema dei temi di questo inizio di stagione: come sistemare la squadra in campo. Il secondo tempo della sfida contro la Lazio è stato indicativo per molti: anche per Palladino? Qui è il punto, anche perché alla fine è proprio lui a decidere chi gioca e chi non gioca e come giocano quelli che vanno in campo nel giorno della partita.
La situazione uomini e una scelta sostanzialmente obbligata
La situazione uomini è però chiara da un pezzo e il mercato ha lasciato delle chiare falle in difesa specialmente se vuoi impostare la retroguardia in un certo modo. Ora come ora, per dirla in soldoni, continuare con una retroguardia a tre e con due esterni come Dodo e Gosens, è impossibile e un rischio assurdo. Viceversa i quattro dietro, con due terzini e due centrali, rappresentano un porto sicuro, un approdo tranquillo e conferiscono inevitabilmente un equilibrio maggiore alla squadra.
La Fiorentina e Palladino sono a un bivio: chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia e, in questo caso, sa anche quello che trova.