Kouame e quella voglia contagiosa di giocare a pallone. Perché la sua felicità può cambiare volto a questo finale di stagione
"Nei calciatori contano tanto qualità e talento, ma molto dipende dal carattere. Lui è un giocatore che sotto questo punto di vista non è per nulla carente, lui stesso ha voglia di dimostrare che è un giocatore di alto livello”. Così qualche giorno fa si è espresso uno dei primi allenatori di Christian Kouame, Roberto Venturato, che ha espresso un'interessante posizione sulle doti, o meglio, sull'attitudine dell'attaccante ivoriano.
Non è difficile capire perché Kouame rende più di Sottil e Ikone
La sua rete, che ha portato al successo nel match con la Salernitana, ha sbloccato ottanta minuti di praticamente niente, se non consideriamo i tantissimi sbadigli dei tifosi viola. Ma Venturato ha ragione su un aspetto in particolare. Sottil o Ikone sono calciatori sicuramente più "portati" del Campione d'Africa, il quale, però, dalla sua ha la grande capacità di adattarsi alle situazione, motivo per cui - ha proseguito lo stesso ex tecnico del Cittadella - ancora non si è capito quale sia il suo ruolo all'interno della Fiorentina di Italiano.
La felicità di giocare a pallone di Kouame
Punta centrale, esterno, o ancora trequartista. Christian le ha fatte tutte, facendosi trovare sempre pronto all'azione, ricevendo i meritati applausi e incoraggiamenti del mister e non solo. I tifosi fiorentini - non tutti, ma la maggioranza certo che sì - lo adorano e credono che possa ancora dare del suo meglio a Firenze. Magari in coabitazione con un centravanti di peso, come Belotti o chi per lui la prossima stagione. Sempre, però, con la consapevolezza che, dalla sua, Kouame avrà sempre la stessa voglia di ridere e sorridere alla vita che lo contraddistingue. Al nostro numero 99 non fa freddo come al buon Jorko, perché la sua felicità di giocare a pallone è rimasta probabilmente la stessa di quanto si sbucciava le ginocchia sui campi di Sesto Fiorentino.