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Sono quaranta le pagine di verdetto redatte dal giudice distrettuale Jóhannes Rúnar Jóhannsson con le quali si pronuncia l'assoluzione di Albert Gudmundsson dalle accuse di cattiva condotta sessuale. All'interno del documento tutti i dettagli della vicenda che ha visto coinvolto il calciatore della Fiorentina e la ragazza che lo accusato risalente all'estate del 2023. 

I fatti 

Nelle pagine di legge di come i due, dopo una serata passata in discoteca locale, con la ragazza che ha raggiunto il calciatore al suo tavolo, si siano recati a casa dove la donna viveva con il suo fidanzato quando era in Islanda. I due però non erano soli, ma nell'appartamento era stato organizzato una specie di after party dopo la serata in discoteca. 

Le parole dei due

Attraverso le parole di Gudmundsson e della ragazza si ricostruisce come sia andata la serata, a tratti intima, dei due. Il punto della vicenda, e della conseguente assoluzione, è stato dunque legato al consenso della ragazza al rapporto (non completo) con il calciatore. A supporto delle indagini c'è stata anche la chat su Instagram della coppia subito dopo la serata, nella quale la ragazza si dice essere turbata da quanto accaduto, mentre Gudmundsson reagisce scosso dalla reazione di lei. "Ti ho chiesto molto chiaramente almeno una volta se volevi farlo" [...] “Non ti stavo forzando a fare nulla”  ha scritto il giocatore viola, come si legge nel verdetto.

Qualcosa non quadra 

Tanti dettagli, tante sfaccettature e punti di vista, quello del calciatore e quello della ragazza, che non combaciano. Tra questi si parla della presenza o meno di persone all'interno dell'appartamento durante l'episodio, oppure su quanto i due abbiano parlato prima che il calciatore lasciasse la casa della ragazza. 

La coerenza delle dichiarazioni di Gudmundsson

La sentenza recita poi come il giudice sia arrivato alla decisione dell'assoluzione per Gudmundsson. Le dichiarazioni del giocatore su quanto accaduto quella notte è sempre stata ferma, chiara e credibile. È sempre stato coerente con se stesso e la coerenza interna delle sue affermazioni è ottima. Gudmundsson ha anche detto di essere rimasto molto turbato dalle accuse contro di lui e questo è coerente con la sua reazione al messaggio della donna e con la sua testimonianza in tribunale. 

“Dichiarazioni lacunose, imprecise e contraddittorie”

La donna, dal canto suo, ha cambiato versione più volte e nonostante la sua fermezza nell'accusa, la sua testimonianza appare con contraddizioni, imprecisioni, discrepanze e lacune. I tempi della ricostruzione, secondo le varie versioni e sentiti anche i testimoni, sono più compatibili con la dichiarazione di Gudmundsson che con la sua. La decisione del giudice afferma che l'imputato è presunto innocente fino a prova contraria in tribunale, con la sua testimonianza che è considerata credibile. Le altre prove sono limitate e in nessun modo sufficienti per giudicare Gudmundsson colpevole. 

Le parole del verdetto finale

Infine il verdetto: "Rispetto a tutto quanto sopra, e tenendo conto dei requisiti probatori stabiliti nei casi penali, a cui si è fatto riferimento sopra, non si può dedurre che ci sia una prova legale della colpevolezza dell'imputato. In altre parole, non si può considerare al di là di ogni ragionevole dubbio che l'imputato abbia avuto rapporti sessuali con la ragazza la notte in questione, senza il suo consenso, o abbia comunque tenuto la condotta descritta nella descrizione dell'atto d'accusa, al di là di ciò di cui lui stesso era a conoscenza". 

Gudmunsson finalmente libero dai pensieri giudiziari. E i suoi legali adesso potrebbero contro-denunciare la ragazza per diffamazione. Ma ora parla il campo. E il riscatto...
Su La Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina si legge del caso Gudmundsson e della vicenda giudiziaria che ieri ...

 

 


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