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La questione stadio è sempre di più una Serie Tv ormai giunta all’ennesima stagione. E si sa, dopo la terza, un po’ ci si annoia e si cambia canale.

Domenica pomeriggio si è consumata una vendetta intestina al Partito Democratico che danneggia solo e soltanto Firenze, i fiorentini e Rocco Commisso.

Infatti, dopo il commento dell’Onorevole Rosa Maria di Giorgi al TG3 Toscana che aveva dichiarato che le curve non sono intoccabili è successo il putiferio. Da una parte il Ministro Dario Franceschini che ha replicato alla deputata del suo stesso partito con tanto di un “sono stupito” il fatto che non ha mai dato il consenso a norme che prevedessero l’abbattimento delle curve. L’onorevole fiorentina ha poi controreplicato parlando di opinioni personale sul tema.

Questo botta e risposta ha riattizzato un fuoco già abbastanza ardente nel cuore della vita politica e sociale di Firenze. E se alcuni esponenti del Partito Democratico proprio come Di Giorgi e Michele Pierguidi, presidente del Quartiere 2, si erano sempre schierati a favore di un rifacimento del Franchi, adesso anche il Sindaco Dario Nardella sembra aver dimenticato la sua posizione presa in campagna elettorale.

L’unico candidato a Sindaco che avrebbe desiderato uno stadio altrove torna sulla posizione proposta da tutti gli altri. E questo cambio non è certo derivato da questioni sentimentali riguardanti il Franchi quanto dalla rinuncia della Fiorentina e di Rocco Commisso a partecipare al Bando Mercafir e, anche, dalla paura del famigerato Stadio fuori dai confini di Firenze.

Il Primo Cittadino di Firenze, infatti, anche ieri ha riscosso aiuti da parte della sua vice Cristina Giachi pronta a rilanciare il Franchi e a bollare Campi Bisenzio come un progetto molto indietro.

La Politica fiorentina si stringe attorno al Franchi, chi per cuore e sentimenti e chi perché ormai non può fare altrimenti. Ma tra chiacchere e discorsi a rimetterci è in primis l’amore di Rocco Commisso che, fin dal giorno del suo arrivo, è stato sempre chiaro.

E se per il Centro Sportivo ha fatto fast fast fast grazie alla sinergia con l’Amministrazione Comunale di Bagno a Ripoli e il Sindaco Casini, per lo Stadio è rimasto slow slow slow. Gli entusiasmi, le voglie e i bei pensieri sono stati sostituiti da indecisione, tante strade aperte e il costringerlo a dover forzare la mano per ottenere qualcosa.

Davanti al Presidente della Fiorentina restano in piedi ancora entrambe le vie, ma la pazienza è (quasi) finita. Un grande imprenditore arriva in Italia, vuole spendere, ma la burocrazia lo immobilizza bloccando sogni e speranze.

Oltre alla delusione commissiana c’è da sommare quella dei fiorentini che, dopo anni di spallate tra il Comune e i Della Valle, si erano trovati davanti un sogno.

I tifosi viola, così come la proprietà, hanno bisogno di certezze. Ma per il momento sembra che tutto resti sul vacuo e che le chiacchere politiche passino avanti alla concretezza.


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