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Come è stata presa la notizia da Rocco Commisso e dalla Fiorentina dell'approvazione in commissione dell'emendamento sugli stadi, presentato da PD e Italia Viva? E' poi questa la vera domanda che dovevamo farci.

Ebbene, c'è anche la risposta al quesito. E la risposta è: con cautela. In sostanza all'interno del club viola si è preso atto della situazione, ma ora tutti attendono che questo emendamento diventi legge, cosa che dovrebbe avvenire nel giro di due-tre settimane.

Nel frattempo la Fiorentina cercherà di comprendere bene il testo e di capire, attraverso il parere dei tecnici, che cosa è possibile e cosa non è possibile fare, nell'eventualità, con lo stadio Franchi.

In un momento in cui tutti, anche chi non ha minimamente messo mano al testo approvato in commissione, stanno cercando di arrogarsi i meriti dell'accaduto, anche Commisso e Barone possono dire di aver fatto la loro parte. In che senso? Nel senso che da quando sono arrivati a Firenze hanno fin da subito cominciato la loro battaglia contro l'eccessiva burocratizzazione dell'Italia e un piccolo, ma significativo risultato l'hanno ottenuto. Perché, su questo non v'è dubbio, il salvastadi o sbloccastadi che dir si voglia, servirà sicuramente per snellire la pratica di ristrutturazione di uno stadio, indipendentemente dalla società che ne usufruirà in futuro.


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