Il turnover di Italiano non vale per Terracciano. Ma davvero in campionato non c'è spazio per Christensen o Martinelli?
La partita di Salerno ha confermato, casomai ce ne fosse bisogno, che l'intenzione di Vincenzo Italiano è ormai quella di puntare tutto sulle coppe. La Fiorentina si è presentata all'Arechi non solo con degli assenti di lusso tra i convocati, ma anche con una formazione titolare a dir poco sperimentale. Un turnover comprensibile che, considerando anche altre partite, finora ha riguardato quasi tutti… tranne Pietro Terracciano.
Terracciano non si tocca
Il portiere della Fiorentina sembra infatti inamovibile, per la verità da quando l'infortunio di Christensen ha messo fine a quell'alternanza che Italiano aveva adottato tra campionato e coppe. Comprensibile che per le partite decisive in Coppa Italia e Conference League il tecnico viola voglia puntare sul suo titolare, meno che neanche in una sfida di poco interesse come quella di Salerno non abbia trovato spazio qualcun altro.
Ma una chance per Christensen o Martinelli?
D'altronde, essendo ormai da tempo tornato a disposizione, si presuppone che Christensen sia in grado di scendere in campo. Oppure, perché no, certe partite potrebbero rappresentare l'occasione per mettere alla prova Tommaso Martinelli un po' come fu fatto l'anno scorso con Cerofolini. Nulla contro Terracciano, sia chiaro, ma in prospettiva futura regalare un po' di minutaggio anche ai suoi colleghi potrebbe risultare utile.