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Siamo ancora ad inizio ottobre, la stagione è appena cominciata e sarà lunghissima. L’avvio, però, è sotto gli occhi di tutti e fare finta che la squadra dell’anno scorso si ritroverà è utopia. Diciamocelo chiaramente: con il triplo impegno, piazzarsi tra le prime sette del campionato -con questa rosa- è veramente difficile. Non solo la mancanza di gol, qui non ci sono nemmeno quegli elementi che altre squadre di Serie A possono vantare. A Bergamo, l’inserimento di Terzic paragonato a quello di Demiral dell’Atalanta ne è una chiara dimostrazione.

“Allora la Fiorentina cosa deve fare? Rinunciare a tutto e ridimensionarsi appena una stagione dopo essere tornata “grande”?” Oltre che anacronistico, sarebbe anche da folli. Una decisione, però, deve essere presa, a partire dalla società che deve rendersi conto che con l’organico attuale non si può competere allo stesso modo contro tutti gli avversari. È necessaria allora una scelta, come l’Operazione ‘Competizione più facile’.

Credete che sia un pensiero affrettato? Guardate i punti che aveva la Fiorentina l’anno scorso in questo momento e confrontateli con quelli di ora: o le vince praticamente tutte da qui ai Mondiali oppure è bene trovare subito un’alternativa. Opportunità che esiste e si chiama Conference League. Quella Coppa per cui i Viola hanno tanto sudato ad agosto per entrare e che mette difronte squadre molto più abbordabili rispetto al campionato italiano. A prescindere dall’unico punto in due partite, i valori tecnici degli avversari del girone, ma in generale di tutto il torneo, potrebbero far cambiare lo sguardo dalle partite della domenica a quelle del giovedì.

Andare di pari passo in tutte le competizioni è il sogno di ogni allenatore, ma la realtà dei fatti non può essere trascurata. Come la Juventus di Allegri deve rassegnarsi all’idea che non può ambire allo Scudetto, scegliere di puntare forte sull’Europa potrebbe essere lo scatto decisivo della stagione della Fiorentina, che difficilmente potrà essere rivoluzionata attraverso il campionato. Poi ci sarà anche la Coppa Italia, altra “coppetta” più impronosticabile rispetto a un piazzamento tra le prime sette. Continuare con un turnover disordinato, senza porsi delle priorità, potrebbe quindi, già nel prossimo mese e mezzo, determinare il fallimento di tutti gli obiettivi. Che possa essere la Conference allora la strada giusta dalla quale ripartire?


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