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Di nuovo contro, il ragazzino e il suo idolo, Vlahovic e Ibrahimovic. La sorte ha voluto che lo svedese rientrasse da titolare proprio contro la Fiorentina dopo un infortunio agli adduttori che lo ha tenuto lontano dal campo di gioco per poco più di venti giorni. Il suo Milan con la sua assenza ha perso la testa della classifica e ora si trova a dover rincorrere disperatamente l'Inter a +9 con la Juventus alle calcagna. La verità è che però nell'ultimo periodo il campione svedese è in calo di rendimento rispetto a un inizio di stagione stratosferico: solo 5 gol nelle ultime 12 partite giocate. Poca roba? Per uno che nelle prime 6 partite giocate in stagione in Serie A ne aveva messi a segno 10 , sì lo è. C'è da considerare l'età e che, se avesse continuato su quei ritmi, avremmo assistito a qualcosa di inumano. Di Ibra però non c'è mai da fidarsi. Perché è un campione e ha dimostrato più volte di esserlo.

Dall'altra parte Vlahovic, che al contrario sta vivendo un periodo d'oro. 5 gol nelle ultime 6 partite, reduce dalla prima tripletta personale con la maglia della Fiorentina. Il serbo classe 2000 si è preso la squadra sulle spalle e la sta trascinando a suon di gol. Siamo a quota 12 gol segnati, a una sola distanza dal record di Milinkovic-Savic, il giocatore serbo che in Italia ha segnato di più. I record però lasciano il tempo che trovano, ora c'è da rimanere concentrati sul campo, con la stessa fame.

E dunque saranno di nuovo di fronte uno contro l'altro, il ragazzino e il suo idolo. L'occasione giusta per il "piccolo" Dusan per dimostrare davvero di che pasta è fatto. Anche se in parte lo ha già fatto. Ma contro il suo giocatore preferito, avrebbe tutto un altro un sapore.


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