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Stiamo vivendo un momento storico in cui le interviste dei giocatori, in senso assoluto, restano contingentate e gestite dagli uffici stampa delle squadre. Ma grazie ai social, grazie alle pagine personali, grazie al web, se un calciatore vuol far trapelare il proprio pensiero, dalle preferenze culinarie fino al rapporto che ha col proprio allenatore, ci mette veramente un secondo per farlo.

Ecco, se c'è qualcosa che colpisce veramente è che dopo le dimissioni date da Prandelli da allenatore della Fiorentina, nessun giocatore viola, ad eccezione di Vlahovic, si sia preso la briga di perdere un minuto del proprio tempo per salutare il tecnico uscente. Niente, nemmeno una parolina, una foto, una di quelle mille frasi di circostanza di cui è pieno il calcio. Un silenzio assordante quello da parte della squadra.

E se magari è comprensibile che Amrabat e Biraghi, rimasti fuori dalla squadra titolare nell'ultimo periodo, se ne stiano in disparte, non comprendiamo la scelta fatta da altri, per il quale Prandelli si è speso, ha utilizzato belle parole ed è riuscito anche a valorizzare o rilanciare.

Comunque sia questo 'silenzio mediatico' è l'indicatore più chiaro per capire che tipo di clima ci sia nella Fiorentina, per capire com'è ridotta questa squadra e che tipo di situazione si sia vissuta fino alla partita contro il Milan. Più che occuparsi della parte tecnica, Iachini crediamo che debba agire per cercare di ricreare un gruppo. Sempre che questa impresa sia davvero possibile. C'è bisogno di qualche punto per salvarsi poi, forse, verrà il momento della resa dei conti.


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