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Dallo stadio ai social, il feeling, il rapporto tra la proprietà della Fiorentina e la piazza è andato spezzandosi. Le tappe che hanno portato a questa perdita di consensi vengono ripercorse stamani da La Repubblica.

Se la cessione di Chiesa è stata in qualche modo digerita, quella di Vlahovic è stata il detonatore della prima vera contestazione, sfociata in uno striscione su Ponte Vecchio raffigurante Commisso in versione Joker e in un duro comunicato della Fiesole. Gli investimenti sbagliati su alcuni giocatori, la scelta di non riscattare Torreira e le prestazioni deludenti in campionato hanno portato il presidente sotto l’occhio della critica, con fischi.

E Barone? Fino a non molto tempo fa, la Curva cantava il coro a lui dedicato e il DG rispondeva con una maglia indirizzata ai tifosi dove c'era scritto "Non c'è vita senza di voi". Da tutto questo si è passati a due striscioni di contestazione fino al battibecco e in parte contestazione subita al termine del match con l'Empoli.

E poi ci sono i social, attraverso i quali la società ha scelto di comunicare ma che finiscono per diventare spesso un contenitori di commenti negativi.

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