Basta questo Ikoné come sostituto di Nico Gonzalez per dimostrare la modestia di diverse seconde linee della Fiorentina. E se l'ambizione è quella di tornare grandi, ora serve un mercato da grande
La serata di ieri contro il Ferencvaros, oltre al pareggio e al passaggio del turno agli ottavi di finale, ha regalato anche una brutta sorpresa alla squadra di Italiano: l'infortunio di Nico Gonzalez. L'argentino si è dovuto arrendere prima dei venti minuti di gioco per una forte fitta al flessore, e al suo posto è entrato un impalpabile Jonathan Ikoné.
Il francese è entrato in campo spaesato, compiendo errori su errori, perdendo anche il pallone che è valso il vantaggio degli ungheresi. La sua avventura in viola ancora non decolla e a ormai due anni dal suo arrivo alla Fiorentina qualche domanda sorge spontanea farsela. E pensare che è stato pagato dal Lille più di 15 milioni di euro.
E insieme a lui sono diverse le seconde linee a disposizione di Italiano che, a distanza di tempo, ancora scarseggiano ad avere un buon rendimento in maglia viola, fornendo prestazioni troppo altalenanti e spesso negative. Ieri sera altra nota stonata è stata Josip Brekalo che sì, non è stato pagato quanto Ikoné, ma le sue buone partite con la maglia della Fiorentina si contano sulle dita di una mano. Ieri assente, ma che rientra pienamente nel discorso fino a prova contraria (che non può essere il gol contro la Salernitana) è Riccardo Sottil.
Idem con patate per la coppia di centrocampisti: se a Maxime Lopez si può dare l'attenuante di un arrivo a Firenze abbastanza recente (scusa che inizia a reggere poco anche questa), Rolando Mandragora continua nella sua debacle, soprattutto da titolare. E fortuna che Italiano ha rigenerato il buon Duncan, ieri febbricitante.
Antonin Barak stenta a ritrovarsi dopo la bella avventura fatta a Verona. Alla Fiorentina lo spazio è poco a causa del “ragazzino” Bonaventura, ma vista l'avanzata età del numero 5, servirebbe un Barak pronto ad ogni evenienza. E anche ieri sera ha dimostrato di poterlo fare a fatica senza continuità. Complice, purtroppo, anche i tanti problemi avuti in estate.
Ikoné l'esempio più lampante, ma di problemi queste seconde linee ne hanno diversi. E la partita con il Ferencvaros è stato solo l'ultimo capitolo della saga. Lo avevamo visto già contro l'ottimo, ma a livello di valore di rosa ben più modesto Parma e anche in diverse altre occasioni. La Fiorentina ancora in corsa in tutte e quattro le competizioni, ma gli infortuni e la fatica cominciano inevitabilmente a farsi sentire. Bonaventura, Arthur e Nico Gonzalez non bastano più. Se l'ambizione è quella di provare a vincere e tornare tra i grandi, servirà anche un grande mercato. Anche di riparazione.