"Dobbiamo capire la fragilità di Fagioli, si riapre una ferita che voleva chiudere. Sale agli onori della cronaca per la sua posizione": la moderatrice del centrocampista spiega la situazione

La situazione del calciatore della Fiorentina Nicolò Fagioli è, ma soprattutto è stata, estremamente delicata. Tuttosport approfondisce l'argomento in merito al caso scommesse che lo ha coinvolto, parlando con la psicoterapeuta Sara Vengust, che ha seguito la vicenda del centrocampista viola e ha fatto da moderatrice tra lui e Paolo Jarre (medico psichiatra che lo ha avuto come paziente): “Ha inciso indubbiamente la solitudine, dovuta al contesto. Fagioli a 14 anni era già fuori di casa e alla Juventus ha subito avuto una realtà economica molto favorevole, però si è sentito isolato. Se poi ci sono altri fattori combinati, come impulsività e discontrollo emotivo, le conseguenze si amplificano”.
“Fagioli non è il primo e non sarà l'ultimo. Ha fatto rumore perché personaggio pubblico”
E aggiunge: “È capitato a Fagioli come è capitato ad altri pazienti in trattamento per disturbo da gioco d’azzardo. Lui è salito agli onori della cronaca perché si scommette in maniera commisurata alla disponibilità di denaro. Inoltre è un personaggio pubblico. Non è il primo e non sarà l’ultimo. Cosa è successo? Fagioli ha descritto bene i suoi lunghi pomeriggi da solo. I compagni erano più grandi, dunque il gioco diventava qualcosa con un valore relazionale. E parliamo di gioco clandestino, che è ancora una realtà di secondo livello e si rischia di più. Ora si riaprirà questa ferita che lui sta cercando di chiudere. Quello che noi clinici cerchiamo di fare in questi casi è vedere la fragilità, la solitudine, l’isolamento”.