Pazza Inter 2, la Rivincita. Fiorentina a caccia di vendetta dopo il “furto” dell’andata
Quella del 22 ottobre scorso fu una partita da vera ‘pazza’ Inter, come recita anche l’inno del club nerazzurro. Prima il doppio vantaggio degli uomini di Inzaghi con un 1-2 che aveva gelato tutto il Franchi. Poi la reazione, di rabbia, della Fiorentina, prima con un rigore di Cabral e poi con un golazo di Ikoné, che l’aveva spedita direttamente al sette. Il rigore di Lautaro, però, sembrava aver chiuso i giochi, ma ci pensò Jovic a rimettere le cose sul 3-3. Purtroppo, nel pieno spirito di sofferenza dei tifosi viola, la beffa allo scadere: quello sfortunatissimo autogol di Venuti a consegnare i tre punti a chi – decisamente - non se li meritava.
In tutto quel trambusto di reti gonfiate, anche troppe decisioni errate del giudice di gara. La più eclatante il mancato rosso a Dimarco nel fallo che aveva portato al rigore su Bonaventura: una ‘tacchettata’ in piena coscia senza la minima sanzione. Ma non era finita lì. Perché nell’azione che aveva portato al gol vittoria dei nerazzurri c’era stato anche un fischiabilissimo fallo di Dzeko ai danni di Milenkovic. In quel frangente, arbitro, ma soprattutto VAR decisero di non intervenire, lasciando più di un dubbio sulla decisione di campo.
Ecco perché allora la sfida di sabato si preannuncia scoppiettante per la truppa di Italiano, che scenderà sotto le luci di San Siro per vendicare il “furto” nerazzurro. Come nel match di andata, è lecito infatti aspettarsi una partita piena di gol, con ribaltamenti di fronte continui. Nonostante l’Inter ci arrivi da favorita, l’ottimo periodo, prima della sosta, della Fiorentina impone di pensare in grande. E visto che le cose ultimamente si erano rimesse bene anche in campionato, perché non tentare uno sgambetto-Champions ai cugini del Milan?
Inter-Fiorentina, negli ultimi anni, è sempre stata una sfida piena di colpi di scena. E dall’esito incerto fino all’ultimo secondo (vedi, appunto, l’ultimo incontro). Cabral & Co. andranno allora a caccia di quel piatto che va servito freddo, quella vendetta che una squadra in palla come la Viola può davvero riuscire a strappare. Per riprendersi i tre punti dell’andata, ma soprattutto per dare seguito a ciò che la sosta rischierebbe di sciupare.