Se Parisi fosse andato altrove a certe cifre avremmo parlato di occasione persa. Ma come si può avere da ridire anche su un'operazione così?
Cosa avremmo detto se, a certe cifre, Parisi l'avesse preso la Juventus o in generale un'altra squadra? Probabilmente qualcosa tipo “l'ennesima occasione persa”, “arriviamo sempre esimi” e altre frasi di questo genere. Tutte vere, in un certo senso, perché negli ultimi anni effettivamente ci sono stati casi di calciatori molto promettenti sui quali la Fiorentina si è fatta anticipare. Dinamiche di mercato, conseguenza del fatto che non è per niente facile bruciare la concorrenza specialmente quando non puoi offrire palcoscenici particolarmente appetibili.
Con Parisi, invece, è successo l'esatto contrario. La Fiorentina è arrivata prima di tutti, lavorando bene e in silenzio, consegnando a Vincenzo Italiano uno dei migliori prospetti del calcio nostrano. Di fronte a tutto ciò, dunque, è francamente incomprensibile sentire certi ragionamenti cervellotici. In quel ruolo c'erano già Biraghi e Terzic… e quindi? Non è forse - finalmente - un segnale positivo voler alzare il livello in un reparto? Senza contare che il serbo ha le valigie in mano ormai da tempo, e quindi un suo sostituto sarebbe servito a prescindere.
E Biraghi? Niente paura, il capitano avrà il suo spazio. Toccherà a Italiano decidere di volta in volta tra lui e Parisi, ma siamo pronti a scommettere che il mister sarà solo felice di avere un dubbio del genere. Soprattutto in caso di partecipazione alla Conference League i minuti non mancheranno, senza contare che un po' di sana concorrenza farà bene a entrambi. A Biraghi per non sentirsi troppo comodo, a Parisi per crescere ulteriormente dopo le buone cose dimostrate a Empoli.
Sono tanti, dunque, i motivi per cui criticare l'acquisto di Parisi rappresenta un esercizio di rara complessità. Così come temere, ad oggi, che l'investimento per lui possa precludere l'arrivo di un portiere o di un attaccante di livello. Ragionamenti se vogliamo legittimi, ma che forse appariranno più sensati - casomai - al termine del mercato. Ora l'unica cosa da fare è godersi un grande colpo di mercato, se vogliamo in controtendenza con il modus operandi degli ultimi tempi. E pensare che forse, fermandosi un attimo a riflettere, non cogliere questa occasione sarebbe stato un gran peccato.