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Roberto Druda, come riporta La Gazzetta dello Sport, è l’uomo che ha portato l'attuale centrocampista della Fiorentina Lucas Torreira in Italia. Un’intuizione vincente nata a Pescara e consolidata negli anni, anche grazie al lavoro di Roberto, osservatore in Sudamerica. Nel 2014 andò a prendere quel chico basso e tosto dalle giovanili dei Wanderers Montevideo. Uno che vive in simbiosi col pallone fin da quando giocava per strada in Uruguay, a cento metri dal centro sportivo, sognando il Natale. Non tanto per le luci sull’albero, bensì per i regali. "Ricevo un pallone fin da ragazzino".

Dopo tre anni tra Premier e Liga, la Fiorentina l’ha riportato in Italia, fulcro del gioco di Italiano e dei fantallenatori strategici. Più da leghe numerose forse, perché Lucas non è un goleador. Da ragazzino sì, come ha raccontato Roberto: "Lo paragonavano a Tevez". Nelle giovanili del Pescara innescava i centravanti, sfornava assist, e forse il filtrante con cui ha mandato in porta Vlahovic nell’ultimo turno gli ha ricordato il passato. Nel 2017-18, con la Samp, arrivò a 4 reti in 36 partite.

Negli ultimi tre anni ne ha segnate 5 tra Arsenal e Atletico. Fin qui ha giocato 15 gare e azzeccato il 69% di lanci lunghi, creato 11 occasioni e vinto il 77% dei contrasti. Regista di lotta, governo e creatività. "Oddo mi disse che da punta sarei arrivato al massimo in C". Oggi sogna l’Europa con la Viola. Non da attaccante ma da regista.

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