Caro Commisso pensaci tu, hai l'occasione giusta per mettere la parola fine a capriole, equilibrismi e tirate per la giacca
Qualunque imprenditore che sia pronto ad investire, è una manna dal cielo per i comuni in questo periodo. Una delle 'prede', almeno sulla carta, più ambite in questo momento, è il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso. Il sindaco Nardella vorrebbe che rimanesse a Firenze, quello di Campi punta a farlo costruire lo stadio sul suo territorio, Pierguidi, giustamente tirando acqua al suo mulino, spera che rifaccia il Franchi ecc...Scriviamo "almeno sulla carta" perché all'atto pratico non è stato proprio così, ma questo è un altro paio di maniche.
Di capriole, ribaltoni, equilibrismi e tirate per la giacca ne abbiamo visti molti in quest'ultima settimana. C'è una sola persona che può mettere fine a questo spettacolo circense e si chiama proprio Rocco Commisso. Sabato 6 giugno si festeggerà il primo anno della sua presidenza, un cambio di proprietà che ha segnato la fine di un'epoca molto lunga, quella dei Della Valle, e ha aperto la strada all'afflusso di dollari all'interno della società. E per celebrare questa ricorrenza, Commisso farà sentire la propria voce direttamente dagli States e potrebbe, questo almeno speriamo, indicare una via chiara da seguire per la costruzione dello stadio. Diciamo questo perché nel corso degli ultimi interventi ha mantenuto aperte tutte le opzioni (tranne la Mercafir, il cui destino è segnato da tempo).
Che sia Firenze, che sia Campi Bisenzio, che sia Compiobbi (località tanto per dirne un'altra), basta avere un indirizzo. Il tavolo è apparecchiato e Commisso crediamo che una sua idea se la sia fatta bene da tempo. Del resto aveva ben chiaro tutti i problemi che sarebbero potuti emergere in zona Mercafir e conosce a menadito ormai tutte le aree potenziali presenti a Firenze e dintorni che possono ospitare questa nuova casa. La fase due (mila) dello stadio riparte da qua. Al resto ci penseremo più avanti.