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Pol Lirola è stato uno degli acquisti più importanti, a livello economico ma non solo, della prima Fiorentina di Rocco Commisso: 13 milioni di euro il costo totale dell’operazione tra prestito e obbligo di riscatto. Lo spagnolo è arrivato a Firenze dal Sassuolo con l’etichetta di terzino destro del presente e del futuro, ma dopo soltanto due partite si è ritrovato a fare l’esterno di centrocampo del 3-5-2. Una scelta, quella di Montella poi confermata da Iachini, dettata dalle caratteristiche dello stesso Lirola e di Dalbert, che prediligono spingere piuttosto che difendere. Sotto la guida dell’Aeroplanino però, lo spagnolo non è mai riuscito ad ingranare, tant'è che a Firenze in molti hanno cominciato a dubitare della bontà del suo acquisto.


La svolta dello spagnolo


È bastato poco per far ricredere i critici: la stagione di Lirola è iniziata realmente con l’arrivo di Beppe Iachni sulla panchina della Fiorentina. Il tecnico viola, che lo ha già allenato ai tempi del Sassuolo, ha cambiato totalmente l’approccio dello spagnolo al 3-5-2, pur lasciando invariato il modulo. Se con Montella era costretto a puntare l’uomo da fermo, adesso Lirola è favorito dall'arrivare sul pallone in velocità. Una differenza piccola, ma di fatto sostanziale per un giocatore la cui qualità migliore è proprio la velocità. L’ex Sassuolo è entrato nel cuore di Firenze con il gol vittoria contro l’Atalanta, negli ottavi di finale di Coppa Italia. Da lì è cominciata la sua rivincita e sono arrivati anche i primi due assist in campionato (Napoli e Sampdoria), oltre a prestazioni finalmente convincenti. Una lenta ma inesorabile risalita, Lirola ha scacciato via tutti i dubbi e adesso può guardare con rinnovato ottimismo al futuro.

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