Corteggiato in inverno, non considerato d'estate: Sarri e un feeling che (forse) non è mai nato con la proprietà della Fiorentina. Una panchina che scotta e magari adesso farebbe a cambio volentieri con Italiano
C’è la squadra, c’è Italiano, c’è Vlahovic. In una settimana Firenze ha ritrovato la Fiorentina. E oggi è meno faticoso tornare a pensare ad una bella stagione, a Dusan che rimane a Firenze fino a giugno, ad un ambiente che si ricompatta.
Il futuro si chiama Lazio. Quei ragazzi che hanno fatto il colpaccio a Bergamo, ci riproveranno all’Olimpico. Nel miglior momento possibile, forse, per affrontare la squadra di Sarri: impaurita, discontinua, fragile. Sapendo che, Immobile e compagni, fino ad oggi hanno alternato prestazioni sensazionali a vere e proprie figuracce. Che Lazio si troveranno domani davanti Bonaventura e compagni? Sarà una partita aperta, a qualsiasi risultato e a qualsiasi giocata, con i viola che avranno due risultati su tre dalla propria parte.
Già Sarri. Corteggiato dalla Fiorentina d’inverno, mai considerato d’estate. Un feeling che forse non è mai nato tra la proprietà viola e l’allenatore toscano, oggi sicuramente più in difficoltà di Italiano. Chissà se, con il senno di poi e a mente fredda, adesso farebbe a cambio col collega. Sicuramente oggi la sua panchina scotta di più. La contestazione, il ritiro, il rischio che in caso di ko contro la Fiorentina possano davvero cominciare giornate complicate per il suo futuro in biancoceleste. Ma per i viola l’occasione è ghiotta: provare a tenere a distanza l’unica delle sette sorelle al momento ‘raggiungibile’, l’unica che al momento (classifica e prestazioni alla mano) sembra avere difficoltà. I viola stanno facendo il massimo. Il massimo al momento ci dice quinto posto, assieme a Juventus e Atalanta due squadre che hanno la possibilità di staccarsi.
Due mesi, novembre e dicembre, dieci partite e poi sarà mercato. Trenta punti in palio, poi una squadra che se dovesse essere ancora li, o qui per intenderci meglio, andrà sicuramente aiutata. Un gioco da bambini capire dove, in quali ruoli. Recuperare Vlahovic, uno che comincia a tirare anche le punizioni alla Bati, uno che sceglie di non calciare un rigore, uno che non ha bisogno di mostrare i muscoli per far capire quanto temperamento e quanta fame abbia. Teniamoci questo al momento, per i prossimi sette mesi. Facciamo finta che sia in prestito, come facemmo con il primo Adriano. Uno dei più forti giovani del panorama mondiale.