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Corre come un pazzo, esulta senza freni, incita i tifosi quando sente che il momento è caldo e tante, tante altre cose fa Domilson Cordeiro dos Santos, più simpaticamente Dodo. Anche contro l’Atalanta, il terzino brasiliano ha sfoggiato una prestazione che si potrebbe definire “divertente”. Una di quelle che da sole valgono il prezzo del biglietto, più di uno spettacolo che di una partita di calcio. L’ex Shakhtar non solo è instancabile, ma ci tiene a dimostrare, ogni volta, quanto si diverta a scendere in campo.

E una squadra che punta sul bel giuoco come la Fiorentina di Vincenzo Italiano non poteva che sposarsi bene col peperino della classe del ’98. Dodo, aka (trad. meglio conosciuto come) ‘l’animatore del villaggio viola’, perché il suo, più che il mestiere di calciatore, sembra quello di uno pagato per rallegrare le giornate dei tifosi che vanno allo stadio e di quelli che la guardano dalla tv. Ovviamente, prima di tutto ciò, il numero 2 è un ottimo tornante, che fa della disponibilità al sacrificio la sua arma migliore. Correndo per due è infatti sempre sul pezzo, anche quando sembra sul punto di non farcela.

In una formazione che punta forte sulle corsie laterali, il suo contributo è impareggiabile, rendendosi spesso pericoloso anche in fase offensiva. A differenza, poi, di inizio stagione - quando chiaramente il ragazzo doveva ancora ambientarsi - adesso sta sfoderando prestazioni ammirevoli anche dalla cintola in giù. I suoi recuperi palla, specie nell’ultimo incontro, hanno letteralmente infiammato il Franchi, ‘gasato’ nel vedere un proprio giocatore che si spende così tanto per la maglia.

Perché Dodo è questo. Un trottolino frenetico che probabilmente sarebbe in grado di giocare una partita da 90 ogni giorno, tanta è la sua voglia di correre dietro (o verso) un pallone. Se la Fiorentina ha ritrovato il piacere di giocare e fare punti, ciò è anche merito di colui che fino a pochi mesi fa era stato messo seriamente in discussione. Vero, non avrà la precisione nei cross dell’erede Odriozola, ma la sua grinta e voglia compensano qualsiasi attributo tecnico che l’ex terzino di De Zerbi potrà mai avere. Perché quando comincia la festa, Dodo inizia a ballare.

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