Valcareggi a FN: "A Firenze serve un grande allenatore, chiunque venga è un privilegiato dalla natura. Gattuso mi piace, ma il mio preferito è un altro, magari fra un paio d'anni..."
Dopo la prima parte di intervista (LEGGI QUI), la nostra chiacchierata con il noto procuratore fiorentino Furio Valcareggi continua, ed ecco la sua idea sul futuro allenatore della Fiorentina, ma un pensiero va anche all’uomo Cesare Prandelli.
Chi e cosa salva di questa stagione della Fiorentina? Da dove deve ripartire questa società?
“Finché sono giocatori della Fiorentina son tutti bravi, ma fosse per me a fine stagione prenderei una granata e darei una bella spazzata. Vedremo chi rimane, ma per giocare alla Fiorentina ci vuole qualcosa di particolare. Ad oggi siamo nel limbo delle squadre che puntano ad andare in Europa League, ed è giusto farlo per la storia di questa squadra e per i soldi che ha a disposizione questa proprietà. Serve rinnovamento e serve un grande allenatore. Sul prossimo tecnico viola? Al momento la Fiorentina non ha preso ancora nessuno, stanno cercando il profilo giusto”.
Per risultati e aspettative, stando alla situazione attuale, Gattuso non è un tecnico da Fiorentina o la Fiorentina non è una squadra da Gattuso?
“Chi viene alla Fiorentina per me è un privilegiato dalla natura. Allenare a Firenze è difficile. Noi abbiamo storia e per questo dobbiamo lottare per un posto in Europa, quindi il traguardo è nobile, ma dire che la Fiorentina non è all’altezza di Gattuso assolutamente no. Detto questo è un bravo allenatore, da non confondere con il Gattuso calciatore. Le sue squadre non sono di quelle che corrono e picchiano per novanta minuti. Fare l’allenatore è un altro mestiere, altrimenti Pirlo dovrebbe essere primo in classifica con parecchi punti di vantaggio, e invece guarda quanta fatica fa la Juventus. Gattuso a me piace. Allegri e Spalletti non vengono. Juric e De Zerbi sono bravi ma avrei qualche dubbio, perché ritengo l’allenatore del Sassuolo un po’ sopravvalutato. Mi piace molto Italiano, è il mio preferito, ma fra un paio d’anni. Oggi è troppo acerbo, non sarebbe pronto, perché per allenare la Fiorentina ci vuole una corazza spessa. A Firenze ci sono tanti fiorentini, ed è dura”.
Come giudica l’operato di Prandelli? Le motivazioni delle sue dimissioni la convincono?
“Quando la Fiorentina non va bene, non vince, è giusto criticarla, ma la cattiveria non la sopporto. C’è stata cattiveria nei confronti di Prandelli, da parte di persone che hanno fatto calcio per tutta la vita e questo io non lo accetto. Ci vuole solidarietà tra addetti ai lavori, invece nei suoi confronti è stata riversata cattiveria che ha fatto molto male a Cesare, mio carissimo amico. L’ho sentito di recente e sta bene. Aveva dei problemi di ansia che non riusciva più a gestire. Da nobile persona quale è lui ha fatto un passo indietro. Si è dimesso, cosa non frequente nel mondo del calcio e non solo. Lui aveva capito la forza e la cilindrata di questa squadra, ed è riuscito a regalare alla Fiorentina 5 o 6 punti in più di quelli che avrebbe raccolto un allenatore di altra categoria. Per questo ringrazio Cesare perché anche stavolta ha fatto del bene per la Fiorentina”.
Chi e cosa salva di questa stagione della Fiorentina? Da dove deve ripartire questa società?
“Finché sono giocatori della Fiorentina son tutti bravi, ma fosse per me a fine stagione prenderei una granata e darei una bella spazzata. Vedremo chi rimane, ma per giocare alla Fiorentina ci vuole qualcosa di particolare. Ad oggi siamo nel limbo delle squadre che puntano ad andare in Europa League, ed è giusto farlo per la storia di questa squadra e per i soldi che ha a disposizione questa proprietà. Serve rinnovamento e serve un grande allenatore. Sul prossimo tecnico viola? Al momento la Fiorentina non ha preso ancora nessuno, stanno cercando il profilo giusto”.
Per risultati e aspettative, stando alla situazione attuale, Gattuso non è un tecnico da Fiorentina o la Fiorentina non è una squadra da Gattuso?
“Chi viene alla Fiorentina per me è un privilegiato dalla natura. Allenare a Firenze è difficile. Noi abbiamo storia e per questo dobbiamo lottare per un posto in Europa, quindi il traguardo è nobile, ma dire che la Fiorentina non è all’altezza di Gattuso assolutamente no. Detto questo è un bravo allenatore, da non confondere con il Gattuso calciatore. Le sue squadre non sono di quelle che corrono e picchiano per novanta minuti. Fare l’allenatore è un altro mestiere, altrimenti Pirlo dovrebbe essere primo in classifica con parecchi punti di vantaggio, e invece guarda quanta fatica fa la Juventus. Gattuso a me piace. Allegri e Spalletti non vengono. Juric e De Zerbi sono bravi ma avrei qualche dubbio, perché ritengo l’allenatore del Sassuolo un po’ sopravvalutato. Mi piace molto Italiano, è il mio preferito, ma fra un paio d’anni. Oggi è troppo acerbo, non sarebbe pronto, perché per allenare la Fiorentina ci vuole una corazza spessa. A Firenze ci sono tanti fiorentini, ed è dura”.
Come giudica l’operato di Prandelli? Le motivazioni delle sue dimissioni la convincono?
“Quando la Fiorentina non va bene, non vince, è giusto criticarla, ma la cattiveria non la sopporto. C’è stata cattiveria nei confronti di Prandelli, da parte di persone che hanno fatto calcio per tutta la vita e questo io non lo accetto. Ci vuole solidarietà tra addetti ai lavori, invece nei suoi confronti è stata riversata cattiveria che ha fatto molto male a Cesare, mio carissimo amico. L’ho sentito di recente e sta bene. Aveva dei problemi di ansia che non riusciva più a gestire. Da nobile persona quale è lui ha fatto un passo indietro. Si è dimesso, cosa non frequente nel mondo del calcio e non solo. Lui aveva capito la forza e la cilindrata di questa squadra, ed è riuscito a regalare alla Fiorentina 5 o 6 punti in più di quelli che avrebbe raccolto un allenatore di altra categoria. Per questo ringrazio Cesare perché anche stavolta ha fatto del bene per la Fiorentina”.
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