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Poco da dire. E poco da chiedere. La Fiorentina si ritrova a difendere quel decimo posto che adesso comincia ad essere a rischio. Viene da sorridere, ma è così. Un campionato triste, già finito a marzo, dove Montella potrà incidere davvero poco. Ma ha ragione nel dire che per arrivare al meglio alla sfida di Coppa Italia contro l’Atalanta occorrerà non mollare in campionato. Manca poco, davvero poco. Soltanto la Juve nel mezzo, con l’allenatore gigliato che se la giocherà con i migliori. Pochi calcoli, in questo senso, chi starà bene scenderà in campo dal primo minuto, al di là del diverso valore delle due partite. Montella cercherà, con la squadra che ha, soluzioni intelligenti ma diplomatiche. Nessuno stravolgimento, soltanto l’idea e la voglia di giocarsela a viso aperto, colpo su colpo. In modo offensivo, più offensivo di come se la sarebbe giocata Pioli.

Ma gli uomini, come abbiamo visto anche dalla prima uscita, rimarranno gli stessi. Poche eccezioni, se non la voglia di lanciare qualche giovane in più. Montiel e Vlahovic su tutti. Già a Torino, in questo senso, uno dei due potrebbe avere spazio, magari a gara in corso.

Contro il Bologna si è vista una reazione, confusionaria, poco incisiva, ma qualcosa c’è stato. Quantomeno la voglia di sorprendere in positivo il nuovo allenatore, rispetto all’encefalogramma piatto di molti nelle ultime partite dell’era Pioli. Anche perché sarà appunto lui, Montella, a decidere dove e come intervenire sul mercato, assieme alla dirigenza naturalmente.

E un appuntamento è già in programma dopo la Coppa Italia, per cominciare ad impostare il prossimo mercato estivo. Bertolacci è un nome che trova conferme, ma non è il solo fatto dall’Aeroplanino in questi giorni. Con due anni e mezzo di contratto, d’altronde, la linea è chiara: andare avanti con lui e condividere gli aspetti tecnici del futuro. Lo fece all’inizio della sua prima esperienza consigliando Aquilani e Pizarro. Lo farà anche adesso, con meno soldi a disposizione. Poi, sulle ambizioni e gli obiettivi della proprietà, potrebbe parlare presto qualcuno. Il condizionale è d’obbligo, ma le ultime contestazioni sembrano aver colpito, e non poco, le corde dei Della Valle. Infastiditi dalle prese di posizione di gran parte del tifo gigliato.

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