Una meritocrazia dannosa e una metà partita (non) giocata a pallate. Cosa ci sia da ridere sulle critiche arrivate, probabilmente lo sanno solo al Viola Park

Altro giro, altra sconfitta. La Fiorentina esce con le ossa rotte anche da Atene, dove se prima i ricordi erano bruttissimi, dopo ieri diventano orribili. Non tanto per un risultato assolutamente (e obbligatoriamente) rimontabile per la squadra viola, quanto per l'ennesima prestazione tra l'anonimo e l'anemico della formazione gigliata.
Menomale si era parlato di approccio importante…
Pronti via e il Panathinaikos sta già 1-0. Difesa imbambolata, Terracciano immobile a tentare una parata laser che non riesce. E menomale che Palladino in conferenza stampa aveva raccomandato un approccio mentale violento alla partita da parte dei suoi… La Fiorentina tenta di pareggiare, ma ci pensa Terracciano a regalare il raddoppio ai padroni di casa. Poi la Fiorentina si anima improvvisamente e in tre minuti con un paio di folate pareggia i conti. Sintomo che i viola si trovavano di fronte un avversario tutt'altro che irresistibile, almeno in difesa. I tentativi di idee e gioco si spengono al 45esimo più recupero.
Mezz'ora on, poi off
La Fiorentina ha giocato quella mezz'ora sufficiente di partita, che pare già troppo per gli standard recenti. E infatti nel secondo tempo non si vede praticamente mai. Il Pana passa in vantaggio e i viola tentano l'affondo solo con i soliti lancioni e pallonate per un isolato Kean. Centrocampo regolarmente bypassato e tanta confusione in campo. Solito copione di una Fiorentina che, come già detto, gioca a malapena un tempo e poi si spegne. Oppure si sveglia troppo tardi e concede la prima frazione di gioco agli avversari. On e off, come se ci fosse un interruttore.
Una meritocrazia inspiegabile
Poi ci sono le scelte. E la decisione sul portiere nell'ambiente viola era già stata ampiamente dibattuta dopo le parole di Palladino in conferenza stampa: “Gioca Terracciano. E' un buon portiere e mi fido di lui”. Risultato: un disastro totale. Nel calcio esistono le categorie e tra la prima scelta in porta (De Gea) e la seconda di categorie quest'anno ce ne sono diverse. E' oggettivo. La scelta di Terracciano segue un filone meritocratico (o promessa di gennaio che ne ha impedito la partenza) che in questi mesi si è praticamente sempre ritorto contro a Palladino. Che sia l'ora delle scelte di campo? Senza considerare poi che ci sarebbe anche Martinelli, sparito dai radar dopo appena una prestazione in Conference e rimasto nell'ombra a fare il terzo portiere. Quali prospettive per lui? Giusto un anno con la chioccia De Gea, ma visti i risultati non si poteva coinvolgere lui in Conference visto un futuro in viola tutto da scrivere? Almeno gli eventuali errori sarebbero stati utili per crescere. Mistero di programmazione e mercato.
Cosa c'era da ridere sulle critiche arrivate?
Insomma, di cose da far quadrare ce ne sono diverse in casa Fiorentina e dopo un periodo così, sentire parlare di sorrisi da parte dei giocatori verso le (giuste) critiche ricevute, potrebbe non essere il modo giusto per distendere gli animi. Cosa ci sarà da ridere, potrebbe essersi chiesto qualcuno… La risposta, come detto dal dg Ferrari prima di Panathinaikos-Fiorentina, probabilmente la sa solo chi il Viola Park lo vive quotidianamente. Per ora il campo ha parlato, parla e parlerà. La vittoria contro il Lecce non può bastare. Serve ritrovare un sorriso convinto al più presto. Ma un sorriso di felicità. Non risolini alle critiche. Giuste.