Pruzzo: "Italiano dovrà decidere il centravanti titolare tra Nzola e Beltran, Retegui ha meno margini di crescita della punta viola. Kayode? Se Dodô è così sotto tono..."
A Lady Radio è intervenuto Roberto Pruzzo per parlare del reparto offensivo viola ma anche di altri aspetti della rosa gigliata, soprattutto di natura tattica. Sentite cosa ha detto: "Non credo alla soluzione Nzola-Beltran assieme. Non vedo varianti se non trovare una soluzione a centrocampo per dare maggiore sicurezza e copertura alla squadra. Non escludo si arrivi ad una mediana senza trequartista, in questo potrei vedere un accorgimento. Davanti Nzola e Beltran si alterneranno, e speriamo che venga definita la titolarità del ruolo. Mai vista una squadra senza centravanti titolare, a meno che non ci siano due fuoriclasse. Italiano dovrà prendere una decisione".
"Beltran mi piace più di Retegui, è tecnico e ancora può crescere molto, sa giocare coi compagni. La punta del Genoa mi sembra già formata, ha ottime doti senza dubbio, ma non vedo molto margini di miglioramento. Al momento è più pronto di Beltran, per segnare e giocare con serenità, il viola è più indietro, avrà bisogno di continuità, senza la quale è impossibile andare avanti. Mina ha giocato con la Colombia, evidentemente potrebbe farlo anche con la Fiorentina. Avere un'opzione in più è tutto di guadagnato. Per un Mina non in condizione nella linea alta della Fiorentina probabilmente finora non è stato facile trovare spazio. Dopo tre partite la Fiorentina è la peggior difesa del campionato e non ha un tiro in porta delle punte: in certi momenti cambiare è doveroso e opportuno".
E ancora: “Kayode? Dodô è veramente in ritardo, Kayode è stato messo in campo a ragion veduta e se il brasiliano è così sotto tono…La Fiorentina non è partita ad handicap, col Lecce ha avuto un crollo e si è fatta rimontare, a Milano con l'Inter si può perdere, ma servirà maggiore attenzione, da giocatori e allenatore. Il mister ha ammesso gli errori di San Siro, in questo momento stagionale bisogna esser bravi a scegliere i giocatori giusti, quelli che stanno meglio, e portare la rosa al livello più simile possibile di condizione".