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Ospite alla finale della 75esima edizione del Festival di Sanremo, ha parlato dal palco dell'Ariston Edoardo Bove. Il centrocampista della Fiorentina ha raccontato la sua esperienza in maglia viola con il malore accusato durante la gara contro l'Inter, mandando un messaggio di sensibilizzazione. Queste le sue parole: 

“Per me è un onore essere qui. Io sto vivendo questa esperienza in un modo particolare, con alti e bassi. Il calcio è la mia forma di espressione, senza di lui sento che manca qualcosa. Come per un cantante la voce. E' come per una persona perdere un grande amore. E' difficile perché in questo momento mi sento incompleto, è come se mancasse qualcosa. So che serve tempo e coraggio. Inizierò un percorso su me stesso di analisi, so che servirà per il futuro. Se posso ringraziare tutti per l'affetto che ho ricevuto, mi è arrivato al di là dei colori e delle squadre. Mi sono svegliato in ospedale senza ricordare nulla e solo guardando la reazione dei miei familiari e della gente per strada mi fa rendere conto di quanto ci sia stata paura di perdermi. 

Questa paura però è stata importante e mi ritengo fortunato per come è andata a me. E' successo tutto al posto giusto al momento giusto. In 13 minuti ero all'ospedale. Mi sono arrivate testimonianze di persone che ha perso propri cari e familiari per episodi simili al mio perché non c'è stata la prontezza nei soccorsi. Nel mio caso questo è stato fondamentale. Il mio episodio mi ha fatto capire quanto la linea tra la vita e la morta sia sottile e quanto noi dipendiamo da chi ci è accanto, anche da estranei. Il primo soccorso è importante. In tanti casi ci vuole un qualcosina di più per salvare le vite. Vorrei stare vicino alle persone che hanno perso propri cari in episodi così. Nell'affrontare tutto questo non mi avete mai lasciato solo. Non tutti hanno la fortuna di essere aiutati nei momenti di bisogno”. 

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