Sousa vibes o diplomazia? E Italiano glissò sul mercato... a quattro giorni dal gong
Non si può dire che Vincenzo Italiano sia un personaggio scomodo per i suoi datori di lavoro, mai lo è stato in questo triennio, neanche ora che perfino il più pessimista dei sostenitori della Fiorentina si attendeva una mossa, un segnale, un colpo battuto da una società che era stata elevata al quarto posto dal tecnico e i suoi ragazzi.
Il bilancio al 29 gennaio invece parla chiaro: dentro Faraoni in prestito, fuori Pierozzi e Brekalo con la stessa formula e addirittura un piccolo Più nel computo spese-ricavi. Che l'allenatore viola si attendesse un sostegno non è certo un mistero, lo disse lui stesso dopo la partita di Monza: era il 22 dicembre. Da lì in poi di mercato Italiano non ne ha più voluto parlare, compreso il post gara di ieri, in cui è parso un po' meno sereno del solito, liquidando la questione con un “Non mi aspetto niente. Non voglio parlare di mercato”.
Di paralleli con il Sousa del 2016 ne sono stati fatti: il portoghese però aveva ben altro approccio e non lasciava spazio a dubbi su quanta delusione gli provocassero le (non) mosse dell'allora società. Italiano ha glissato, preferendo la diplomazia: ciò non toglie che un po' di delusione possa provarla anche lui. Di giorni al gong del mercato intanto ce ne sono solo quattro: spazio per trovare un rimpiazzo a Brekalo, difficile ipotizzare di più. Spazio per lasciare sostanzialmente le cose come sono. E affari di Italiano, come da tre anni a questa parte.